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Wind Tre: "Puntiamo su 5G e "internet delle cose"

sabato 25 novembre 2017
2' di lettura

Roma, (askanews) - Con la nuova rete 5G che consente il dialogo tra le cose (il cosiddetto "internet of things") potremo avere la realtà aumentata, le automobili che si guidano da sole, ma anche la telemedicina e le smart cities. Lo afferma Benoit Hanssen, Chief Technology Officer di Wind Tre, l'azienda guidata dall'AD Jeffrey Hedberg, che sta integrando e potenziando la propria rete. "Con gli investimenti disponibili - dice Hanssen - stiamo rinnovando completamente la nostra infrastruttura, sostituendo tutti gli impianti radio con quelli di ultimissima generazione pronti per il prossimo step: il 5G. "Siamo impegnati a collegare tutti i siti con la fibra ottica in modo da sostenere la crescita del traffico dati e a trasformare le nostre piattaforme di servizio con la tecnologia Cloud più flessibile e affidabile. Stiamo, inoltre, consolidando le due reti di Wind e di 3 per avere una nuova rete molto più performante. Il processo di consolidamento durerà per tutto il 2018: abbiamo iniziato dalle più grandi città ed in alcune, come Trieste, il progetto si è completato, garantendo ai nostri clienti una customer experience di assoluto livello. I primi risultati sono incredibili: miglioramento della copertura 3G, della copertura 4G indoor, e velocità dati più che raddoppiata". Per quel che riguarda la fibra ottica Hanssen prosegue: "In partnership con Open Fiber abbiamo portato la fibra a casa dei nostri clienti già in 13 città e abbiamo siglato un accordo per arrivare a coprirne 271. Questo permetterà ai nostri clienti, sia residenziali che business, di raggiungere una velocità di connessione fino a 1 Gbps, ma anche di accelerare lo sviluppo dei servizi integrati fisso-mobile. Insieme a Open Fiber abbiamo vinto il bando di gara del Mise per la sperimentazione della tecnologia 5G a L'Aquila e a Prato. Potremo così testare i futuri servizi innovativi come telemedicina, viabilità evoluta, la smart cities e la realtà aumentata. Abbiamo costruito un nuovo ecosistema con Università, centri di ricerca, imprese locali e startup per costruire la nuova filiera dei servizi digitali. Questi saranno uno dei motori dell'economia".

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Tajani: Regeni? Ad Al-Sisi augurio collaborazione giudiziaria proceda

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "Ho detto che ci auguriamo che la collaborazione giudiziaria possa procedere e si possa risolvere il problema con la soddisfazione di entrambi i Paesi, perché è giusto che ci sia la conclusione di un procedimento giudiziario in corso". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, al termine dell'incontro con il presidente egiziano Al-Sisi, ha risposto a margine a chi gli chiedeva se nel corso del colloquio è stato affrontato il caso Regeni.

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Tajani: Italia sostiene Egitto in tutti i modi per cessate fuoco Gaza

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "L'Italia sosterrà in tutti i modi il tentativo di mediazione egiziana per arrivare a un cessate il fuoco prolungato tra Israele ed Hamas. Il lavoro dell'Egitto non è facile, ma ho messo a totale disposizione il nostro Paese perché si possa raggiungere la pace in questa tormentata area mediorientale. Anche per quanto riguarda la ricostruzione abbiamo rinnovato totale sostegno all'azione egiziana. Abbiamo detto che siamo pronti a fare tutto ciò che potrebbe essere utile per favorire la mediazione egiziana": lo ha affermato dal Cairo il ministro degli Esteri e vice-premier Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine, al termine dell'incontro con il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi.

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Tajani al Cairo: attacchi Houthi problema grave, 7 mld danni a Egitto

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "C'è una comunità d'intenti per cercare di garantire la libertà di navigazione attraverso Suez e attraverso il Mar Rosso. È un problema quello degli attacchi degli Houthi grave per l'Egitto, perché ha avuto danni enormi, circa 7 miliardi di dollari. Noi abbiamo avuto danni per le nostre imprese esportatrici, più le spese che dobbiamo profondere per la presenza della nostra Marina militare che deve garantire la libertà di navigazione nel Mar Rosso": lo ha dichiarato il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine al termine del colloquio con il presidente egiziano Al-Sisi al Cairo.

TMNews

Ai funerali del papa occhi puntati su Trump, Zelensky e Von der Leyen

Roma, 24 apr. (askanews) - Sono più di 170 le delegazioni attese per i funerali di Papa Francesco, sabato 26 aprile (alle 20) sul sagrato della Basilica di San Pietro: in prima fila ovviamente capi di Stato e di governo, sovrani e leader spirituali. Amici e cosiddetti "nemici", come il presidente dell'Argentina Javier Milei, che in passato non ha risparmiato critiche, insulti compresi, verso Francesco. Ma gli occhi restano puntati su Donald Trump, che in partenza venerdì prevede una trasferta di meno di 24 ore, rendendo poco fattibile un incontro decisivo sull'Ucraina o sulla guerra dei dazi a margine delle esequie del Pontefice.

Come è noto, ci sarà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma dopo il no alle pressioni americane per accettare un piano considerato da Kiev piuttosto una dichiarazione di resa, tra i due non tira buona aria.

E ci sarà soprattutto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che la premier Giorgia Meloni vorrebbe vedere formalmente a colloquio con il presidente americano: anche qui, però, difficile che si intavoli qualcosa che assomigli a un vero vertice.

Ci saranno inoltre il presidente francese Emmanuel Macron e i reali di Spagna Felipe VI e Letizia. Per la Germania sia il presidente Frank-Walter Steinmeier che il cancelliere uscente Olaf Scholz e per la Gran Bretagna il principe William e il primo ministro Keir Starmer. Poi i capi di stato di Portogallo, Svizzera, i leader di diversi paesi balcanici, il presidente polacco Andrzej Duda. Ci sarà anche il presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva.

E a Roma convergeranno delegazioni di tutte le confessioni religiose, dal grande Imam di Al Azhar, Ahmad al Tayyebb, che è stato un importante interlocutore del Papa nel mondo musulmano, a una delegazione della comunità ebraica e il rabbino capo di Roma Riccardo di Segni. Da Mosca per il patriarcato ortodosso arriva il metropolita Antonij.

I "grandi" assenti restano il presidente Vladimir Putin, che ha deciso di inviare la ministra della Cultura Olga Ljubimova e il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che si è fatto notare nei giorni scorsi per non aver offerto le sue condoglianze al Papa.

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