Palermo (askanews) - I carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo, su disposizione della Procura distrettuale e mandato del gip del Tribunale di Palermo, hanno arrestato 17 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, rapina, illecita detenzione di armi e munizioni e fittizia intestazione di beni. L'indagine è la prosecuzione di precedenti operazioni nei confronti degli affiliati al mandamento mafioso di Porta Nuova ed ha permesso di smantellare l'attuale organigramma della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio, grazie alle intercettazioni ambientali e il contributo di due collaboratori di giustizia, ex esponenti del clan. Nel 2015, i fratelli Domenico e Giuseppe Tantillo, allora reggenti della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio, prima di essere arrestati avevano individuato il loro successore in Elio Ganci, appena scarcerato dopo aver scontato una condanna per associazione mafiosa ed estorsioni. Ganci allora si è avvalso di suoi uomini fidati delegandoli a provvedere al sostentamento economico dei familiari dei detenuti, le estorsioni e il controllo della piazza di spaccio. Con il ritrovamento del cosiddetto "libro mastro" sono state ricostruite 14 estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti della zona e proprio alcuni di loro hanno denunciato i loro aguzzini. Sequestrate anche diverse attività commerciali riconducibili a Cosa nostra, intestate a prestanome ed avviate, in diversi punti della città, mediante il riciclaggio di proventi illeciti. Individuati, infine, gli autori di una sparatoria avvenuta il 4 marzo 2015, nella piazza centrale del quartiere di Borgo Vecchio e i responsabili di una rapina avvenutala sera del 26 giugno 2011 in un'abitazione dello stesso quartiere.
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