Roma, (askanews) - Attiva nel mercato della fornitura di energia e gas da poco più di un anno, Wekiwi ha sviluppato un'offerta innovativa digital, basata sui social e nemica di ogni forma di pressione sul potenziale cliente, che sta dando buoni frutti come spiega ad askanews Massimo Bello, fondatore e amministratore delegato della startup del gruppo Tremagi. "Wekiwi, nata nell'aprile 2016, ha sviluppato un'offerta low cost, innovativa e digitale. Un po' come con le compagnie aeree low cost, il cliente risparmia se fa alcune cose: se non chiama il call center ma utilizza gli strumenti web; se sceglie una carica che corrisponde ai suoi consumi mensili; se riceve fatture in formato elettronico e con addebito automatico. Quindi il cliente per risparmiare deve fare alcune cose". Positivo il bilancio del primo anno di Wekiwi: "Il mercato è molto competitivo. Finora abbiamo circa 5.000 clienti che hanno scelto la proposta digital di Wekiwi. Ed è un risultato molto buono senza avere reti commerciali di tipo tradizionale o attività di call center e telemarketing. Abbiamo anche fatto accordi con aziende importanti come Grom, Panino Giusto, AllegroItalia, Pasta Reggia, tutte interessate all'energia da fonti rinnovabili". Una scelta, quella "green", al momento ancora poco diffusa tra i clienti residenziali di Wekiwi - circa il 20% sceglie questa formula - mentre, aggiunge Massimo Bello, "più del 50% delle aziende sono interessate all'energia verde che evidentemente viene utilizzata anche per le loro esigenze di comunicazione". La scelta di non utilizzare il telemarketing è un tratto distintivo di wekiwi. Dopo un anno siete ancora convinti di questa scelta? "La questione del telemarketing e dei call center - sottolinea l'ad di Wekiwi - sta diventando di attualità, con indagini fatte dall'Antitrust, dall'autorità di settore per verificare la bontà delle attività di telemarketing. Noi - ribadisce - la nostra scelta l'abbiamo fatta da subito di non voler fare attività aggressiva e disturbare il cliente quando è a casa. Questo significa anche - aggiunge - che la nostra acquisizione dei clienti è un po' più lenta di quella di grandi gruppi energetici che utilizzano il telemarketing. Però notiamo che i clienti che lasciano Wekiwi sono molto pochi, quindi sono soddisfatti di quello che hanno scelto. E se qualcosa non è chiaro nella nostra offerta, possono sempre contattarci. Questo mi sembra un modo un po' più sano di gestire il primo contatto con i clienti quando si sottoscrive il contratto". Di recente l'ad di Wekiwi è stato eletto presidente di AIGET, Associazione italiana dei grossisti di energia e trader, audita alla Camera nell'ambito dell'esame del ddl concorrenza che interviene nel settore dell'energia. "Aiget - spiega Bello - è un'associazione che rappresenta i fornitori di energia elettrica e gas nuovi entranti sul mercato, che sono piccoli, medi ma anche grandi operatori. La nostra finalità è la promozione della concorrenza e la pluralità dei fornitori. A nostro avviso più fornitori rappresentano una tutela per il consumatore. Se si guarda la bolletta, negli ultimi anni tutte le voci sono aumentate tranne quella dell'energia dove c'è una pluralità di offerta che tiene sotto controllo i prezzi. Il ddl concorrenza - osserva il fondatore di Wekiwi - per noi va bene, deve essere approvato così com'è perché definisce una data certa in cui dovrebbe terminare la tariffa regolata per i clienti domestici. Quando c'è una data certa, noi italiani ci mettiamo in moto per far sì che tutti gli aspetti di contorno siano sistemati. Se parliamo del 2019 c'è tutto il tempo per fare ciò che serve".
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