CATEGORIE

Fratture da fragilità, un piano d'azione per gestire l'emergenza

venerdì 7 dicembre 2018
3' di lettura

Milano (askanews) - In un'Italia sempre più popolata da anziani, le fratture da fragilità rappresentano una emergenza sociale. A Milano a Palazzo Giureconsulti è andato in scena un incontro organizzato da Ucb per fare il punto della situazione sul fenomeno: solo nel 2017, si sono verificate circa 560mila nuove fratture, numero destinato ad aumentare del 22,6% entro il 2030. Ma cosa sono le fratture di fragilità? Lo ha spiegato Francesco Falez, Presidente Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) e Direttore U.O.C Ortopedia Ospedale Santo Spirito a Roma: "Le fratture sono quegli eventi traumatici di minore intensità che determinano la lesione scheletrica dell'osso in delle regioni ben circoscritte, come il femore prossimale, l'omero, il polso distale e le vertebre. Dove è la necessità di agire tempestivamente? Specialmente nel collo del femore agire tempestivamente significa dare in tempi molto brevi una capacità di ritorno alle funzioni al paziente". La tempestività non basta. Il paziente più fragile è proprio quello che ha già avuto un'altra frattura e per lui si sta facendo troppo poco in termini di continuità assistenziale spiega Maria Luisa Brandi, Presidente Fondazione FIRMO e Direttore SOD Malattie del Metabolismo Minerale e Osseo, all'azienda ospedaliero universitaria (A.O.U.) di Careggi, Firenze. "Credo che quello da cui dovremmo partire per le fratture da fragilità è scrivere le linee guida da parte dell'Istituto superiore della Sanità", ha spiegato a margine dell'incontro "linee guide in cui dovrebbero essere inclusi percorsi assistenziali che dovrebbero essere obbligatori; nei percorsi assistenziali c è la valutazione del paziente non soltanto dal punto di vista chirurgico, ma anche una valutazione dal punto di vista farmacologico in modo che il paziente possa prevenire una seconda frattura da fragilità, visto che abbiamo farmaci che lo prevengono fino al 70%". Fondamentale anche la prevenzione, ha sottolineato Maurizio Rossini, Professore Ordinario di Reumatologia, Università degli Studi di Verona: "Sicuramente la prevenzione parte dall'informazione: il fatto di sapere che una frattura che non doveva accadere in condizioni normale, come alzare il vaso di fiori, girare il materasso, appoggiarsi a un balcone e rompersi una costola, è un campanello per cui bisogna allertarsi e capire se c è condizione di osteoporosi e eventualmente trattarla". E ripensare le prospettive di cura e trovare nuovi approcci terapeutici è proprio lo scopo dell'incontro organizzato da Ucb. "Siamo una realtà biofarmaceutica globale in 40 paesi con 7500 dipendenti, proveniente da 70 nazionalità diverse e con un ratio di donne e uomini 50 e 50, quindi una azienda moderna", ha spiegato Pasquale Impesi amministratore delegato di Ucb Italia. "Abbiamo due centri di ricerca e siamo impegnati oltre che nella frattura di fragilità, che è un'area nuova per noi, nel settore della neurologia, epilessia e immunologia - ha continuato - Ucb collabora con Amgen sin da 2004 nello sviluppo di un farmaco un anticorpo monoclonale, Romosozumab, che ha la particolarità di avere due effetti: da un lato favorisce la ricostruzione ossea dopo la frattura e nello stesso tempo diminuisce il riassorbimento osseo causato dall'osteoporosi". Dall'incontro è emersa anche l'importanza della tutela dei pazienti, che devono essere consapevoli delle cure a cui hanno diritto.

tag

Tajani: Regeni? Ad Al-Sisi augurio collaborazione giudiziaria proceda

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "Ho detto che ci auguriamo che la collaborazione giudiziaria possa procedere e si possa risolvere il problema con la soddisfazione di entrambi i Paesi, perché è giusto che ci sia la conclusione di un procedimento giudiziario in corso". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, al termine dell'incontro con il presidente egiziano Al-Sisi, ha risposto a margine a chi gli chiedeva se nel corso del colloquio è stato affrontato il caso Regeni.

TMNews

Tajani: Italia sostiene Egitto in tutti i modi per cessate fuoco Gaza

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "L'Italia sosterrà in tutti i modi il tentativo di mediazione egiziana per arrivare a un cessate il fuoco prolungato tra Israele ed Hamas. Il lavoro dell'Egitto non è facile, ma ho messo a totale disposizione il nostro Paese perché si possa raggiungere la pace in questa tormentata area mediorientale. Anche per quanto riguarda la ricostruzione abbiamo rinnovato totale sostegno all'azione egiziana. Abbiamo detto che siamo pronti a fare tutto ciò che potrebbe essere utile per favorire la mediazione egiziana": lo ha affermato dal Cairo il ministro degli Esteri e vice-premier Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine, al termine dell'incontro con il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi.

TMNews

Tajani al Cairo: attacchi Houthi problema grave, 7 mld danni a Egitto

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "C'è una comunità d'intenti per cercare di garantire la libertà di navigazione attraverso Suez e attraverso il Mar Rosso. È un problema quello degli attacchi degli Houthi grave per l'Egitto, perché ha avuto danni enormi, circa 7 miliardi di dollari. Noi abbiamo avuto danni per le nostre imprese esportatrici, più le spese che dobbiamo profondere per la presenza della nostra Marina militare che deve garantire la libertà di navigazione nel Mar Rosso": lo ha dichiarato il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine al termine del colloquio con il presidente egiziano Al-Sisi al Cairo.

TMNews

Ai funerali del papa occhi puntati su Trump, Zelensky e Von der Leyen

Roma, 24 apr. (askanews) - Sono più di 170 le delegazioni attese per i funerali di Papa Francesco, sabato 26 aprile (alle 20) sul sagrato della Basilica di San Pietro: in prima fila ovviamente capi di Stato e di governo, sovrani e leader spirituali. Amici e cosiddetti "nemici", come il presidente dell'Argentina Javier Milei, che in passato non ha risparmiato critiche, insulti compresi, verso Francesco. Ma gli occhi restano puntati su Donald Trump, che in partenza venerdì prevede una trasferta di meno di 24 ore, rendendo poco fattibile un incontro decisivo sull'Ucraina o sulla guerra dei dazi a margine delle esequie del Pontefice.

Come è noto, ci sarà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma dopo il no alle pressioni americane per accettare un piano considerato da Kiev piuttosto una dichiarazione di resa, tra i due non tira buona aria.

E ci sarà soprattutto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che la premier Giorgia Meloni vorrebbe vedere formalmente a colloquio con il presidente americano: anche qui, però, difficile che si intavoli qualcosa che assomigli a un vero vertice.

Ci saranno inoltre il presidente francese Emmanuel Macron e i reali di Spagna Felipe VI e Letizia. Per la Germania sia il presidente Frank-Walter Steinmeier che il cancelliere uscente Olaf Scholz e per la Gran Bretagna il principe William e il primo ministro Keir Starmer. Poi i capi di stato di Portogallo, Svizzera, i leader di diversi paesi balcanici, il presidente polacco Andrzej Duda. Ci sarà anche il presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva.

E a Roma convergeranno delegazioni di tutte le confessioni religiose, dal grande Imam di Al Azhar, Ahmad al Tayyebb, che è stato un importante interlocutore del Papa nel mondo musulmano, a una delegazione della comunità ebraica e il rabbino capo di Roma Riccardo di Segni. Da Mosca per il patriarcato ortodosso arriva il metropolita Antonij.

I "grandi" assenti restano il presidente Vladimir Putin, che ha deciso di inviare la ministra della Cultura Olga Ljubimova e il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che si è fatto notare nei giorni scorsi per non aver offerto le sue condoglianze al Papa.

TMNews