Roma (askanews) - L'Agenzia spaziale italiana compie 30 anni, o meglio, li ha compiuti il 30 maggio 2018 ma il 4 luglio, a Roma, ha celebrato l'avvenimento con un evento nella sede di via del Politecnico, alla presenza delle più importanti figure dell'industria e della ricerca italiana. Assente dell'ultimo minuto, però, il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti che ha inviato un messaggio al presidente Roberto Battiston per scusarsi del suo forfait. L'Agenzia Spaziale Italiana, che dipende funzionalmente dal Miur, ha il compito di diffondere la cultura aerospaziale e coordinare sforzi e investimenti italiani nel settore spaziale. A 30 anni dalla sua fondazione, l'Asi si è ritagliata un ruolo da protagonista a livello mondiale e ora, mentre si parla di Space economy e di sfruttamento economico dello Spazio, il presidente Battiston annuncia una nuova fase con la creazione di un fondo di Venture capital dedicato allo Spazio da 80 milioni di euro per attrarre possibili investitori internazionali e proteggere le piccole e medie imprese italiane del settore e con l'organizzazione, a Roma, nel novembre 2018 della prima mostra-mercato di Space economy italiana. "Oggi - ha spiegato - lo Spazio ha aggiunto alla dimensione della Scienza, della ricerca e a quella romantica dell'esplorazione, solidi obiettivi di carattere economico. È una nuova dimensione che stiamo imparando a sfruttare. Vista dallo Spazio, la Terra ci svela molte informazioni, molti segreti e aspetti che non conosciamo e che grazie allo Spazio, si trasformano in dati preziosi, in informazioni utili che possono sia guidare il singolo cittadino come con la navigazione satellitare, ma anche prevedere l'andamento dell'agricoltura, analizzare variazioni climatiche, capire dove e quando intervenire per evitare o ridurre l'impatto di catastrofi naturali". Alle celebrazioni di Roma c'erano anche, tra gli altri, il primo presidente dell'Asi, Luciano Guerriero e alcuni dei 7 astronauti italiani come Maurizio Cheli, Roberto Vittori e Franco Malerba il primo in assoluto con la missione Tethered del '92. "L'Asi, l'Italia spaziale ha fatto grandi passi nel frattempo - ha detto - siamo partecipi di tutti i grandi progetti internazionali e abbiamo una nostra capacità nazionale che dev'essere naturalmente coltivata e fatta crescere per gli anni a venire, per passare la fiaccola agli altri". L'Italia è il terzo finanziatore dell'Esa dopo Germania e Francia ed è il Paese che grazie a industrie come Leonardo, presente a Roma con l'Ad Alessandro Profumo, realizza un gran numero di satelliti o parti di satellite per le agenzie spaziali di tutto il mondo e ha realizzato oltre il 50% dei moduli pressurizzati dell'Iss. Una leadership che nel 2019 verrà coronata anche dall'affidamento del comando della Stazione all'astronauta italiano Luca Parmitano, alla sua seconda missione orbitale.
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