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Hong Kong, Pechino aumenta la pressione, studenti in fuga

sabato 23 novembre 2019
2' di lettura

Milano, 19 nov. (askanews) - Pechino aumenta la pressione su Hong Kong, mentre i repubblicani statunitensi sollecitano Donald Trump a sostenere pubblicamente i manifestanti. Sta diventando un affare sempre più internazionale la protesta pro-democrazia dell'ex colonia britannica. Alcuni studenti si sono arresi alla polizia, ma situazione resta incandescente. Oltre 100 studenti sono ancora asserragliati nel Politecnico. Mente secondo la governatrice Carrie Lam almeno 600 giovani sono usciti: "Ma sono ancora molto preoccupata", ha detto. Nel frattempo è stato nominato il nuovo capo della polizia. Ma la verità è che dopo cinque mesi di proteste sempre più violente contro l'esecutivo pro-Pechino, il governo cinese non è ancora riuscito a ottenere un ritorno alla calma nel territorio autonomo che controlla dal 1997. Il Dragone ha anche subito una battuta d'arresto lunedì quando l'Alta Corte di Hong Kong ha annullato il divieto di maschere nelle manifestazioni, che è stato dichiarato il mese scorso dal governo locale. Ma la stessa Corte ha anche respinto il ricorso di Joshua Wong, attivista di punta pro-democrazia, contro la richiesta di espatrio per un viaggio in Europa a causa del pericolo di fuga. Ed ecco l'ambasciatore cinese a Londra Liu Xiaoming, che dice che la Cina non si arrende: "Gli autori di violenze devono essere assicurati alla giustizia. Questo è l'unico modo per salvaguardare gli interessi del pubblico, garantire un futuro migliore per Hong Kong e consolidare la fondazione di "One Country, Two Systems"". Chiaro il riferimento alla soluzione politica proposta nel 1979 dal leader comunista cinese Deng Xiaoping nell'ambito delle trattative tra Repubblica Popolare Cinese e Regno Unito, che condussero al ritorno di Hong Kong sotto la sovranità cinese. Ma la linea politica ufficiale tenuta dal governo della Repubblica Popolare Cinese nei confronti dei territori di Hong Kong, Macao e Taiwan, evidentemente agli studenti non sta bene. Nel frattempo Mike Pompeo ha dichiarato che spetta al governo di Hong Kong "ripristinare la calma" sul territorio, comprese "misure chiare per soddisfare le esigenze dell'opinione pubblica". Ma la Cina gli ha già risposto: "Non si intrometta".

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25 aprile, il Tempio di Venere di Roma con la bandiera italiana

Roma, 25 apr. (askanews) - Il Tempio di Venere in Roma con la bandiera italiana, in occasione delle celebrazioni per il 25 aprile. Le immagini sono state diffuse dal Ministero della Cultura.

TMNews

Orban e poi Starmer hanno incontrato Meloni a Palazzo Chigi

Roma, 25 apr. (askanews) - Circa un'ora di incontro a Palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il premier ungherese Viktor Orban. Si è trattato, viene spiegato, di una "visita di cortesia": Orban è a Roma per partecipare al funerale del papa.

Dopo Orban a Palazzo Chigi è arrivato anche il primo ministro britannico Keir Starmer. Anche per lui, hanno spiegato, è stata una "visita di cortesia", dato che sabato sarà tra i partecipanti delle esequie papali.

TMNews

Incontro Putin-Witkoff per Mosca "ha avvicinato posizioni Usa-Russia"

Mosca, 25 apr. (askanews) - Nelle immagini trasmesse dalla televisione di Stato russa, Vladimir Putin incontra al Cremlino l'inviato statunitense Steve Witkoff. Durato circa tre ore, questo è il loro quarto incontro in Russia da quando Donald Trump ha rilanciato le relazioni bilaterali a febbraio per trovare una soluzione al conflitto in Ucraina.

Secondo il consigliere del Cremlino, Yury Ushakov, l'incontro tra Putin e Witkoff ha aiutato ad avvicinare le posizioni di Russia e Usa. "In conformità con l'accordo raggiunto tra i presidenti di Russia e Stati uniti, un dialogo russo-statunitense produttivo a vari livelli continuerà a essere svolto nella modalità più attiva" ha detto Ushakov ai giornalisti, secondo quanto riportano i media russi.

"Questa conversazione - ha continuato - ha reso possibile avvicinare ulteriormente le posizioni di Russia e Stati uniti non solo sull'Ucraina, ma anche su numerose altre questioni internazionali".

TMNews

A San Pietro anche presidente libanese Aoun, brasiliano Lula e Orban

Roma, 25 apr. (askanews) - Il presidente libanese Joseph Aoun, il collega brasiliano Luiz Inàcio Lula da Silva, il presidente lituano Gitanas Nauseda e il primo ministro ungherese Viktor Orbàn hanno reso omaggio alla salma di Papa Francesco esposta nella Basilica di San Pietro. I funerali del pontefice, a cui parteciperanno numerosi leader mondiali, si tengono sabato 26 aprile alle 10.

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