All'Eliseo Miseria e Nobiltà di Lello Arena e Luciano Melchionna
Roma (askanews) - "Miseria e Nobiltà", il classico di Eduardo Scarpetta, rivisto in un nuovo adattamento con sfumature dark dal regista Luciano Melchionna e dal protagonista Lello Arena. Una co-produzione del Teatro Eliseo, dell'Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro e con Tunnel Produzioni, in anteprima al teatro di Via Nazionale fino al 20 gennaio 2019. Lello Arena è la famosa maschera Felice Sciosciammocca: "È una nuova versione fatta con grande passione e con grande urgenza e con l'esigenza di rimettere in scena un capolavoro del teatro di ogni tempo, un classico straordinario, una macchina comica inesauribile" "Un tema che c'è all'interno di Miseria e Nobiltà: può succedere che per miseria, per indigenza, per bisogno, si debba per denaro, diventare qualcosa che non si è. Questo è un tema molto attuale". La sfida è quella di recuperare il messaggio universale di una delle commedie più rappresentate dell'autore napoletano, scritta nel 1887 e divenuta celebre anche sul grande schermo nel 1954 con Totò e Sofia Loren. Il regista: "Far entrare, come un eco della metropoli i temi dell'attualità e della miseria, per l'appunto. Ma riuscire a restituire con un linguaggio più asciutto, un Miseria e Nobiltà che secondo me è di grandissimo rispetto, profondamente rispettoso come allestimento nei confronti dell'opera di Scarpetta, una cosa che secondo me era fondamentale". Giorgia Trasselli è Concetta: "Concetta, moglie di Pasquale, attore e fotomodello nella nostra versione, un figurante in realtà, che la moglie chiama sfigurato". Nel cast anche Tonino Taiuti, alias Gaetano, e Maria Bolignano, che interpreta Luisella: "Io faccio Semolone, è un adattamento con delle innovazioni, più da un punto di vista scenico che di contenuti". "Il mio personaggio è quello che ho sempre amato di più in assoluto, quello di Luisella, uno dei personaggi più belli dell'opera scarpettiana. Come diceva Tonino c'è rispetto sicuramente dell'autore, la messa in scena sottolinea non solo la miseria materiale, ma proprio la miseria di sentimenti"