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Elezioni 2018, come vengono assegnati i seggi

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Domenica 4 marzo, si vota per eleggere la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica. La nuova legge prevede un sistema elettorale misto sia alla Camera che al Senato. In entrambi i casi, un terzo dei seggi è assegnato con il sistema maggioritario e i due terzi con il sistema proporzionale. Per quanto riguarda il sistema maggioritario, si tratta di una elezione uninominale perché in ogni collegio c'è un solo candidato per ciascuna lista singola o per ciascuna coalizione di liste. Gli elettori potranno indicare il candidato uninominale perchè si tratta del nome scritto con le lettere più grandi in un rettangolo sopra la lista o le liste a cui è collegato. Il sistema è detto maggioritario perché ogni collegio uninominale elegge uno e uno solo dei candidati, ovvero il candidato che ottiene più voti. Per quanto riguarda il sistema proporzionale, fra tutte le liste che supereranno una soglia minima di voti, i seggi saranno assegnati secondo la proporzione dei voti che ogni singola lista otterrà a livello nazionale. Gli elettori potranno individuare le liste per la presenza del simbolo di ciascuna di esse sulla scheda elettorale, con a fianco un elenco di candidati. Il sistema proporzionale è chiamato plurinominale, perché in ogni lista sono presenti da un minimo di due a un massimo di quattro candidati. Una volta che a ciascuna lista sarà assegnato il numero di seggi corrispondente ai voti ottenuti, i seggi saranno ripartiti secondo la circoscrizione geografica di riferimento; saranno quindi eletti i candidati secondo l'ordine in cui compaiono in ciascuna circoscrizione. Ordine che l'elettore non può modificare. La legge prevede, inoltre, la possibilità che si voti per il candidato uninominale senza scegliere di votare anche la lista o una delle liste collegate al candidato. In questo caso la legge assegna, comunque, il voto anche alla lista collegata o - nel caso vi sia più di una lista collegata - ogni voto espresso per il candidato uninominale, si estenderà a tutte le liste collegate, in proporzione al numero dei voti riportati da ciascuna delle liste collegate, nell'ambito del collegio uninominale. In sintesi, il sistema misto prevede che con il sistema maggioritario si elegga un solo candidato per collegio, fino a un terzo dei seggi, sia alla Camera che al Senato. Prevede poi che, per i due terzi rimanenti, ogni lista abbia un numero di seggi, in proporzione al numero di voti che ottiene a livello nazionale.

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