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Tony Cairoli, il fenomeno del motocross italiano oscurato in televisione: ma perché?

Neppure in un fine settimana estivo in cui la F1 e la MotoGp rimangono a motori spenti Antonio Cairoli trova spazio sulle tv italiane, che hanno deciso di non spendere manco un euro sul Motocross, sport che vede il siciliano come star indiscussa a livello planetario e nel nostro Paese vanta un sottobosco di appassionati competente e di grande tradizione. Nel video, il sorpasso di Tony Cairoli a Clemente Desalle, del 2007: uno dei più belli della carriera E dunque, fregandosene del black out dei grandi media (anche se di recente un po' si è lamentato), Tony, il Signore dei Tasselli, il Valentino Rossi del motocross, continua a stupire e randellare i giovani, lui che era già stato bollato come «vecchio» dopo gli infortuni di fine 2015 e inizio 2016, spesso decisivi per questa disciplina massacrante dove la tecnica di guida si intreccia necessariamente con forza fisica e la capacità estrema di gestione delle energie e della lucidità mentale. «Velocità fango e gloria», ha tatuato sulle spalle il 32enne Tonino che, già otto volte campione del mondo della MXGp, a Loket firma uno stratosferico terzo successo di fila (dopo Ottobiano e Agueda, in Portogallo) e festeggia il trionfo numero 83 nel Mondiale, avvicinandosi alla conquista del nono titolo iridato. Con il record di 10 che appartene al totem Stefan Everts. Ieri in Repubblica Ceca, pista che Cairoli ammette di non amare ma dove nel 2004 ha vinto la sua prima corsa nel Mondiale, la giornata comincia con un terzo posto dietro Tim Gajser, pupillo Honda, e il belga Clement Desalle (Kawasaki): l'inseguitore più vicino in classifica gli rosicchia due punti, portandosi a -89. Ma nella rivincita di Gara2 Cairoli rimette tutti a posto, pennellando nel fango con la sua Ktm, andando a prendere Gajser dopo 10 minuti e poi sparendo all'orizzonte. E dunque, a sei GP dalla fine della stagione, con 300 punti ancora in palio (prossimo appuntamento il 6 agosto in Belgio, che lui adora, come le gare sulle sabbie olandesi), il siciliano può amministrare un vantaggio di 92 punti, uno in più rispetto alla vigilia delle corse di Loket. Che Tony possa andare incontro ad abbassamenti di tensione è totalmente fuori discussione, anche perché ai preparativi per il matrimonio di settembre con la bellissima fidanzata olandese Jill Cox ci pensa lei: «Io non ho ancora trovato il tempo di andare a comprare il vestito», confessa Antonio, che ha incontrato la sua futura moglie nel 2005 dopo una gara e l'ha conquistata definitivamente una sera a Roma, quando nel giardino di casa le ha costruito una mega insegna luminosa a forma di cuore con scritto “Jill” e regalandole pure un anello. Un uomo da sposare, Tonino, fenomenale anche in cucina («Il mio top è la carbonara», rivelava in un'intervista a Libero) quanto riservato, educato, mai una parola fuori posto, il tipico ragazzo della porta accanto. Merito di mamma Paola e papà Benedetto, scomparsi da poco e a poco tempo l'una dall'altro, che in loro figlio avevano scommesso fin da piccolo, sobbarcandosi grossi sacrifici per portarlo a correre “nel continente”: «Ho cominciato nel cortile di casa a 4 anni e poi sono arrivate le prime gare e per me era già un Mondiale, perché partire dalla Sicilia per andare nelle piste di tutta Italia era sempre un viaggio», ci diceva Tony, che poi con Claudio De Carli ha spiccato il volo. Adesso il nono titolo è a un passo, ma sapete cosa risponde Cairoli? «Magari mi fermo... quando arrivo a 11, uno più di Everts». di Tommaso Lorenzini

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