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Gp Austria, la falsa partenza di Valtteri Bottas e il buco nel regolamento di Formula 1: non esiste un tempo minimo di reazione

In verità più che un sospetto, la falsa partenza di Valtteri Bottas nel Gp d'Austria appare una solida certezza. Lo dimostrano le immagini, un video piuttosto clamoroso in particolare. E lo dimostra anche la furia di Sebastian Vettel nel dopogara, il quale ha ripetuto più volte - anche quando era seduto al fianco del pilota Mercedes - che "era falsa partenza". Furia condivisibile: se Bottas fosse stato penalizzato, Vettel avrebbe sicuramente vinto il Gp, dando uno scossone ben più significativo alla classifica mondiale. Ma tant'è, per i giudici - sempre assai clementi con le Mercedes - al via non c'è stato nulla di strano. Ma come è possibile che il finlandese se la sia cavata? La spiegazione sta nel regolamento della Formula 1, dove figura un buco piuttosto clamoroso. Il punto è che a differenza di tutti gli altri sport dove si può incappare nella falsa partenza - dal nuoto alle corse - in Formula 1 non esiste un tempo di reazione al di sotto del quale venga considerato irregolare il via. Anche se quel tempo di reazione è irreale, non umano. Bottas, per inciso, è partito 201 millisecondi dopo lo spegnimento delle luci (anche se diversi slow-motion sembrano dimostrare che sia partito addirittura prima). Insomma, non essendoci margine di tolleranza, i giudici possono decidere ciò che vogliono. È scritto chiaro e tondo nel regolamento della Fia, dove si spiega che la falsa partenza viene punita soltanto usando il trasponder montato sull'auto, il quale dialoga con quelli annegati sotto all'asfalto. E in una nota diffusa dopo la gara dalla federazione, questa ha spiegato che quando il pilota fermo in griglia innesca la marcia, la monoposto si muove leggermente e fisiologicamente in avanti: per i giudici, quello spazio e quel movimento rappresentano in modo empirico i limiti della tolleranza, sotto ai quali Bottas non sarebbe sceso. Per la Fia, Bottas "ha calcolato in modo eccezionalmente accurato e fortuito il via, anticipando il momento dello spegnimento dei semafori con grande precisione". Restano molti dubbi, e quella spiacevole sensazione di una Formula 1 che vuole favorire qualcuno...

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