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Sergio Mattarella, "8 anni 5 premier e...". Geppi Cucciari, gelo al Quirinale

È Geppi Cucciari show al Quirinale per la presentazione dei candidati ai David di Donatello 2023. Un monologo esilarante di quasi 5 minuti, che l'attrice e conduttrice tv, "mattatrice" al Colle per la cerimonia per la 68esima edizione dei premi del cinema italiano, regala al pubblico presente e che ruba più di un sorriso e qualche risata anche al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, padrone di casa, seduto in prima fila con la figlia Laura. Cucciari inizia così: "Buongiorno, benvenuti! Grazie presidente, come ogni giorno a nome di tutti gli italiani. È sempre una grande emozione essere qui, in questa modesta magione: ampio cortile, molto luminoso, discreta armocromia, libero fra cinque anni... Presidente, lei, libero tra cinque anni, mancano cinque anni, quasi sei. Otto anni, sei governi, cinque presidenti del Consiglio, 180 giri di consultazioni e una sola espressione, quella, bravo, la tenga". Attimo di ilarità un po' trattenuta e forse imbarazzata, poi esplode la reazione divertita, con lungo applauso dalla platea di attori, attrici, registi e produttori.

Ridono e applaudono anche il ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano e i sottosegretario Vittorio Sgarbi e Lucia Borgonzoni. Sorride composto Mattarella. L'attrice comica continua rivolta al capo dello Stato: "Come sta? Tutto bene? Perché lei ha un calendario... fa più giri dei Maneskin. Allora, sabato era a Londra per l'incoronazione di Re Carlo, che tra l'altro è un ottimo spot per la nostra Repubblica, l'altro ieri Gianni Morandi al Senato, oggi qui con me: una discesa inarrestabile, guardi... di questo passo domani pomeriggio mi inaugura una bocciofila a Ladispoli con Mastrota. Si tenga pronto, perché stasera mi partite in Norvegia, vedrà un altro re: leggo nei suoi occhi proprio lo sfrenato entusiasmo di chi si appresta a mangiare aringhe per tre giorni. Ecco, magari potete parlare del fatto che all'Eurovision Song Contest la cantante in gara per la Norvegia è italiana. Le do così uno spunto di conversazione col re, che io non saprei cosa dire a un re...".

Battute poi sul 'bis' di Mattarella al Quirinale imposto dallo stallo dei partititi in Parlamento a gennaio 2022: "È bello ritrovarla, dopo questi due anni, un nuovo incarico che ha Lei ha accettato con grandissimo entusiasmo - incalza Cucciari -. Quando l'hanno rieletta meno male aveva la mascherina, non si è visto cosa ha detto sotto... Pensi, lei oggi poteva essere un uomo libero, cioè un pensionato, come tutti, come avrebbe meritato, avrebbe potuto essere a riposare, a giocare a bocce, a guardare i cantieri, come tutti i pensionati, con le mani dietro la schiena, commentando anche il ritardo nelle consegne, scuotendo il capo, il Capo dello Stato appunto... Si era anche portato avanti con il Pnrr per avere un sacco di cantieri da osservare, da vigilare... e invece, niente, è ancora qui, al lavoro, per noi, con noi, con poco tempo per svagarsi. Invece che andare al cinema è stato costretto a farlo venire tutto qua". Altra fragorosa risata dei presenti. "Il cinema è qua per lei, da lei", ha detto tra forti applausi Cucciari. "Siamo qui a celebrare il cinema italiano - continua l'attrice - e festeggiare i numeri finalmente in crescita, la gente è tornata nelle sale finalmente".

Infine un simpatico riferimento alle polemiche suscitate per il ddl di Fabio Rampelli (Fdi) contro l'uso dei termini stranieri e i forestierismi: "Stiamo per annunciare le candidature ai David di Donatello 2023, che per ovvi motivi di orgoglio pa... (patriottico, ndr.) quest'anno si chiameranno Davide di Donatello. C'è bisogno di tutto questo inglese? Anche al cinema è ora di tornare alla nostra bella lingua italiana: lo 'shooting' torni a essere ripresa, il 'casting' torni a essere provino quando è lento, raccomandazione quando è veloce, il runner diventi apprendista sottopagato, mentre 'Azione!' resta in italiano, ma per par condicio bisogna dire anche Italia Viva all'inizio del film". Conclude Geppi: "Ricordiamo che per questa platea come sempre le parole più belle non sono 'ti amo', ma 'finanziato dal fondo unico per lo spettacolo'...". 

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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