Governo in stallo (e pure il Pd), Rutelli si butta sulla promozione del cinema italiano
Cento volti, ufficializzati tra i set di Cinecittà, sono stati “arruolati” per girare i quattro angoli del pianeta e promuovere il cinema italiano. «Dall'Angola a Pechino, dall'Australia ad Addis Abeba passando per Los Angeles e San Francisco, i contenuti italiani sono apprezzati e desiderati, ma devono crescere», spiega un entusiasta Francesco Rutelli, presidente dell'Anica, che insieme all'Istituto Luce-Cinecittà, al Mibact e alla Farnesina ha coinvolto tutti gli Istituti di Cultura italiana all'estero, insieme ai rappresentanti più illustri delle nostre maestranze cinematografiche e televisive, per ospitare e diffondere le produzioni “made in Italy”. Perché se il governo stenta a decollare, e «da almeno cinque anni la politica la guardo solo in tv», l'ex vicepremier ha chiarissimi gli obiettivi per il futuro, almeno quello su celluloide, del nostro Paese: «Per fortuna ho la benedizione di non dovermi più occupare di cosa accade nel Pd e nel governo. Oggi faccio attività culturali e il cinema è un mondo affascinante, che conosco bene. Con la Farnesina abbiamo radunato i diplomatici di tutti i Paesi per lanciare questo progetto, che si salda alle Settimane dedicate al Design, alla Moda e alla Cucina. Vogliamo attirare in Italia le produzioni internazionali usando le Film Commissions, usando le nostre eccellenze, per attrarre capitali e creare molte più coproduzioni. Un gigante come Netflix , che quest'anno investe 8 miliardi di dollari in produzioni internazionali, non a caso ha scelto di venire a produrre a Cinecittà». Così giovedì in prima fila, cullati dalle colonne sonore di capolavori come La Strada e Amarcord di Federico Fellini, sedevano una sfilza di premi Oscar e vincitori di David di Donatello. I massimi riconoscimenti della cinematografia mondiale e italiana. Ennio Morricone, Gabriella Pescucci, Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo, Paolo Genovese (il regista di Perfetti Sconosciuti, che sta per uscire in Cina e andrà presto in Argentina, in Vietnam, in Australia e in altri Paesi dell'est asiatico dove il mercato italiano dell'audiovisivo è in forte espansione), Nicola Piovani, Milena Canonero, Vittorio Storaro saranno tra i più celebri e blasonati “ambasciatori” delle nostre produzioni all'estero. Con queste e tantissime altre “menti creative” di ogni settore del cinema italiano - attori, registi, sceneggiatori, direttori di fotografia, scenografi, compositori, costumisti, truccatori, montatori – dal 21 al 27 maggio gli Istituti di Cultura italiani e le sedi consolari in cento città nel mondo si preparano a lanciare la prima edizione di Fare Cinema (qui lo spot del progetto https://www.youtube.com/watch?v=UjjXZga2Zyw), la Settimana del cinema italiano nel mondo, con un fitto calendario di incontri con il pubblico, seminari, proiezioni di film e fiction, masterclass con addetti ai lavori e studenti. Del resto, quale migliore biglietto da visita per il nostro paese - che è il maggiore vincitore di premi Oscar nella categoria “Miglior film straniero” – che portare a casa altrui la magia delle nostre pellicole attraverso il racconto di chi, ogni giorno, sui set, nelle attrezzerie o dietro alla cinepresa, con il cinema si sporca le mani? Specie se quelle mani, per ben 13 volte, hanno conquistato le ambite statuette dorate assegnate dall'Academy. Tra le anticipazioni svelate, il lancio della Notte della Pubblicità e la Maratona delle serie tv alla prossima Festa del Cinema di Roma, prevista l'ultima settimana di ottobre, e il debutto del cinema italiano ad Expò Dubai 2020, che sarà incentrato sulla creatività con oltre 780 aziende leader del “made in Italy”. di Beatrice Nencha