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Il ritorno di Adèle Exarchopoulos, a Venezia 4 anni dopo lo scandalo lesbo a Cannes: il suo calvario

A 20 anni l'attrice francese Adèle Exarchopoulos è diventata famosissima per un ruolo "scandaloso", quello della sua omonima in La vita di Adele di Abdellatif Kechiche, che travolse il Festival di Cannes con la sua storia senza pudori di un amore omosessuale tra due ragazze giovanissime. Tra scene di sesso esplicito e tenerezze infinite, quel ruolo le ha fatto guadagnare la Palma d'Oro, ma anche una etichetta scomoda e pruriginosa. Mentre la partner sul set Léa Seydoux è riuscita a riciclarsi, dal 2013 a oggi la Exarchopoulos, francese di origine greca, è praticamente rimasta ai margini del cinema. Ora torna, alla Mostra di Venezia, con Le Fidèle di Michaël Roskam, altra storia d'amore ma questa volta eterosessuale. Al Corriere della Sera Adèle spiega i motivi della sua assenza e la sua "condanna". "Proposte sulla scia di Adele ne ho avute tante. Le ho rifiutate. Ero in attesa del film giusto". Quello di Kechiche fu scandaloso in tutti i sensi, con i critici che parlarono di sadismo del regista franco-tunisino. "Voglio tenermi i bei ricordi. Ma un set come quello, così personale, dove devi abbandonarti all'estremo... Ogni film è un' avventura umana e una manipolazione, non lo dico in termini negativi". All'uscita della pellicola, per lei fu un calvario: "Ho ricevuto tante lettere e messaggi omofobi e razzisti, fu una sorta di abuso". Sul sesso ha le idee chiare: "Non si può giudicare la sessualità. Ho 24 anni e le ragazze della mia età non hanno etichette, vogliono solo essere libere, fare esperienze diverse". Con la Seydoux è rimasta una bella amicizia: "Non poteva essere altrimenti, dopo qualcosa di così nuovo e poco convenzionale. C'è una ricerca di anime in quella storia d'amore tra due giovani donne, c'è passione e tenerezza".

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