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Reddito di cittadinanza, il ministro M5s Patuanelli contro Salvini: "Non ha mai lavorato in vita sua e vuole abolirlo?"

Sul reddito di cittadinanza continua a "friggere" la maggioranza. Ed il ministro dell'Agricoltura Stefano Patuanelli usa toni sprezzanti contro Matteo Salvini. Il primo, grillino ed ex ministro del Welfare nel governo Conte 2, è stato uno dei "padri" dell'assegno varato da Luigi Di Maio e lo difende ancora a spada tratta. Il secondo, leader leghista, ha definito un grande errore l'aver avallato la nascita del rdc durante il governo Conte 1, quando la Lega era al potere insieme al M5s, e ora è disposto a tutto pur di smantellarne l'impianto. 

"Il dibattito sul reddito di cittadinanza è un po' surreale - attacca Patunelli, che è anche capodelegazione del M5s nel governo di Mario Draghi - : in un momento in cui la povertà ha dovuto far di conto con la pandemia, c'è qualcuno che non ha mai lavorato in vita sua, come Salvini, e che dice che bisogna abolirlo". La battutaccia, sfuggitagli durante il punto stampa stampa al Macfrut 2021 di Rimini, fa in pochi minuti il giro del web e, dunque, d'Italia. A testimonianza di come i rapporti nella maggioranza siano tesissimi, Patuanelli decide di sfidare frontalmente anch Matteo Renzi, leader di Italia Viva e mai tenero (eufemismo) coi 5 Stelle: "A chi propone il referendum sul reddito di cittadinanza dico: Bene, sarà un nuovo referendum 2016 per Renzi e magari si ritirerà nuovamente dalla politica".

Ma il tema è soprattutto la frattura tra Lega e M5s, considerati i numeri parlamentari in ballo (marginali, quelli dei renziani). E infatti a stretto giro di posta ecco le repliche dal Carroccio. "Anziché attaccare Matteo Salvini, il ministro Patuanelli dovrebbe riconoscere che sul reddito di cittadinanza il cerchio si stringe sempre di più", sottolineano i senatori leghisti Giorgio Maria Bergesio, capogruppo in commissione Agricoltura, Gianpaolo Vallardi, presidente, Gianfranco Rufa, Rosellina Sbrana e Cristiano Zuliani, componenti della medesima commissione. "Anche l'Ocse ne ha chiesto una riduzione perché il numero di beneficiari che di fatto ha poi trovato impiego è scarso. Basta con gli slogan e la propaganda: ci si occupi della nostra agricoltura, delle nostre filiere, delle esigenze dei tanti imprenditori agricoli a cui ancora non si sono date quella visione e quell'idea di futuro necessarie per uscire dalla crisi economica". E purtroppo per Patuanelli, la rivolta non sarà limitata alla sola Lega, né alla Commissione.

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