Giorgia Meloni, lacrime a Bucha: "Città non conquistata"
Giorgia Meloni si è commossa a Bucha, dopo aver ascoltato da varie autorità ucraine i racconti delle tragedie provocate in questi luoghi dall'aggressione russa. La premier prima ha passato in rassegna una piccola mostra fotografica con le immagini degli orrori, poi ha chiesto all'interprete di tradurre un messaggio ai suoi interlocutori: "Non siete soli". E ancora: "Combatteremo per voi e per la vostra libertà".
La Meloni ha ribadito anche il pieno e convinto sostegno da parte dell'Italia: "Può contare sull'Italia, noi ci siamo dall'inizio e ci saremo fino alla fine", ha detto la premier al procuratore generale di Bucha, che le chiedeva di aiutare l'Ucraina ad assicurare giustizia per le vittime dei crimini di guerra e ad assicurare l'integrità territoriale del Paese. La Meloni ha deposto un mazzo di fiori davanti a una fossa comune in memoria delle vittime dei massacri e ha ricevuto una medaglia con la scritta "Città non conquistata".
Dopo Bucha, la presidente del Consiglio fa tappa a Irpin, altro luogo simbolo della guerra. La premier, in particolare, visiterà i luoghi più colpiti dalle bombe. Alle autorità regionali, poi, consegnerà materiali civili, ovvero due generatori a supporto delle infrastrutture critiche. Generatori che fanno parte di un lotto complessivo di 52 generatori per un totale di 666mila euro donati dal governo italiano all’Ucraina.