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Foibe, Mattarella: "Non temiamo di riconoscere omissioni o colpe"

"Figure luminose, in quella terra martoriata - come il vescovo di Fiume e poi di Trieste/Capodistria, Antonio Santin - non esitarono, dopo aver difeso la popolazione slava dall’oppressione nazifascista, a denunciare, con altrettanta forza d’animo, la violenza e la brutalità dei nuovi occupanti contro gli italiani. Nessuno deve avere paura della verità. La verità rende liberi. Le dittature - tutte le dittature - falsano la storia, manipolando la memoria, nel tentativo di imporre la verità di Stato. La nostra Repubblica trova nella verità e nella libertà i suoi fondamenti e non ha avuto timore di scavare anche nella storia italiana per riconoscere omissioni, errori o colpe. La complessità delle vicende che si svolsero, in quegli anni terribili, in quei territori di confine, la politica brutalmente antislava perseguita dal regime fascista, sono eventi storici che nessuno oggi può mettere in discussione. Va altresì detto, con fermezza, che è singolare e incomprensibile che questi aspetti innegabili possano mettere in ombra le dure sofferenze patite da tanti italiani. O, ancor peggio, essere invocati per sminuire, negare o addirittura giustificare i crimini da essi subiti. Per molte vittime, giustiziate, infoibate o morte di stenti nei campi di prigionia comunisti, l’unica colpa fu semplicemente quella di essere italiani".
Lo ha dichiarato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo alla cerimonia che si è tenuta al Quirinale nel giorno della memoria per le vittime e gli esuli delle Foibe. 
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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