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Matteo Renzi, lezione a Di Maio: ministro in vacanza, lui torna in Senato: "Afghanistan, Occidente umiliato"

Rientro anticipato dalle vacanze per Matteo Renzi. Mentre il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è comodamente in ferie in Puglia (riferirà al Parlamento solo tra una settimana), il leader di Italia Viva, dal suo ufficio al Senato, parla agli italiani con una diretta Facebook in cui spiega: "Ho scelto di essere qui per dire che le Istituzioni devono reagire". Renzi infatti fa riferimento alla situazione in Afghanistan e pensa quindi sia utile che anche "il Parlamento italiano si riunisca per far capire che ciò che sta avvenendo è di portata epocale". Renzi sottolinea la situazione a rischio per i diritti delle donne in Afghanistan, per le quali all’orizzonte si intravedono burqa, reclusione in casa e matrimoni combinati, e fa anche riferimento all’attentato delle Torri Gemelle dicendo: "Dobbiamo andare oltre l’11 settembre… chiediamo un dibattito parlamentare" perché l’emergenza afghana potrebbe implicare "immigrazione incontrollata e terrorismo".

Il leader di Italia Viva sottolinea come "la Nato debba ripensare se stessa", e critica le parole del presidente Usa Joe Biden pur "riconoscendole molto importanti: ha spiegato che si volta pagina… Io ho grande ammirazione e amicizia per il Presidente, ma penso che gli americani abbiano sbagliato nel ritiro; siamo abituati a vedere gli Usa come un faro di libertà, che tipo di secolo sarà il ventunesimo se gli americani si disimpegnano con questa facilità?". Un ritiro che Renzi definisce "umiliante per l'Occidente".

La domanda che l'ex premier pone non è una sola, e continua: "Cosa accadrà nel mondo islamico? E cosa accadrà in Russia ed in Europa?". Le risposte potrebbero forse arrivare dal G20 a Roma, Renzi infatti chiede a Draghi di farsi "promotore, il 30 e il 31 (ottobre), perché venga inserito all’ordine del giorno un nuovo punto fondamentale e cioè una nuova coalizione contro il terrorismo internazionale: siamo all’altezza di questa sfida", assicura Renzi, che continua: "Servono corridoi umanitari e che siano garantiti i diritti umani" di chi in questi 20 anni ha creduto nell’Occidente. 

Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev agenziavista.it
 

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