Ddl Zan, il leghista Alessandro Morelli censurato da Facebook: "Il trionfo del pensiero unico"
Il viceministro delle Infrastrutture Alessandro Morelli pubblica sui social un video per spiegare ai suoi followers cosa contiene il Ddl Zan e Facebook lo censura. A denunciarlo è lo stesso esponente leghista, che invita tutti a guardare la clip "scomoda" sul proprio canale Youtube. "Oggi il ddl Zan è atterrato in Senato - spiega Morelli -. Siamo fermamente convinti che il testo, così com’è, metta in serio pericolo la libertà di espressione, già abbondantemente minata dalla policy del social dal quale vi sto scrivendo. Non sto qui a scomodare i precedenti che hanno riguardato l’allora presidente Usa Donald Trump, né a citare la miriade di episodi sgradevoli che hanno coinvolto personaggi più o meno noti, vi offro però il mio esempio. La scorsa settimana ho pubblicato un video in cui spiegavo i contenuti della legge. Ne evidenziavo i punti critici, mettendo in fila le ormai arcinote perplessità sulle questioni relative a identità di genere, reato di opinione e priorità educativa dei genitori. Passa poco tempo e il video viene cancellato dalla piattaforma che, sinora, ha evaso le mie reiterate richieste di spiegazioni".
"È il caso di riflettere seriamente su quello che sta accadendo - prosegue Morelli -. Una società privata, che svolge un servizio di pubblica utilità, si riserva il potere di limitare la libertà di espressione. È una delle libertà inalienabili tutelate dalle costituzioni liberal democratiche. Tutto questo però non fa più scandalo. Non interessa, non indigna. È prassi. Siamo arrivati così al paradosso che i sacerdoti del pensiero unico, nel nome della tolleranza, riducano a brandelli la libertà di parola. Chi non la pensa come loro non ha diritto di cittadinanza sulla pubblica piazza e viene esiliato dai social. I giganti del web sono ormai i guardiani di un solo pensiero politico. È la dittatura mediatica dei 'benpensanti': moralisti, intolleranti, totalitari".