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Giuseppe Conte, dopo il vaffa di Beppe Grillo beccato sotto casa così: "Grande mortificazione", in che mani è il M5s

Giuseppe Conte, il giorno dopo lo scontro e la rottura definitiva con Beppe Grillo, è stato beccato sotto casa, in tenuta sportiva e con il borsone delle racchette, pronto per andare a giocare a tennis. Forse quello che fino a poche ore fa doveva diventare il capo politico del Movimento 5 stelle aveva bisogno di sfogare la tensione accumulata in questi ultimi giorni, di certo fa un po' impressione vederlo così mentre al'interno dei Cinque stelle è scoppiato il caos e tira già aria di scissione. Nel tam tam di telefonate e chat sul futuro del Movimento, insomma, Conte pensa alla partita di tennis. E con una frase davanti alle telecamere di La Presse, replica a Grillo: "Andiamo avanti? Mai indietro, ci sono rimasto ma non tanto e solo per me. Questa svolta autarchica, credo sia una mortificazione per un'intera comunità che io ho conosciuto bene e apprezzato di ragazze e ragazzi, persone adulte che hanno creduto in certi ideali". Quindi conclude, "è una grande mortificazione per tutti loro".

"Non ha né visione politica, né capacità manageriali", lo aveva attaccato ieri 29 giugno Grillo. "Non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione. Io questo l'ho capito, e spero che possiate capirlo anche voi". Quindi aveva indìcato "la consultazione in rete degli iscritti al Movimento 5 Stelle per l'elezione del Comitato Direttivo, che si terrà sulla Piattaforma Rousseau". Stasera 30 giugno alle 19 presso l'Auletta dei gruppi parlamentari di Montecitorio, si terrà un'assemblea del gruppo M5S Camera per fare il punto della situazione, dopo la rottura tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte.

"Non so se trovo più folle le valutazioni su Conte, che ha guidato due governi tra crisi economica e pandemica, o il fatto di rimetterci nella gabbia Rousseau", ha commentato Roberta Lombardi, membro del Comitato di garanzia M5S, dopo le parole di Grillo. "In ogni caso non condivido una virgola di quel post". "Sei mesi fa ho detto: votiamo il Comitato direttivo, che deciderà come inserire Giuseppe Conte. Pensavo fosse la cosa più giusta da fare. Adesso, prendetemi per utopista, ma mi auguro che si possa comunque salvare il Movimento e il suo rapporto con Giuseppe Conte. Forse se questa elezione l'avessimo fatta allora sarebbe stato meglio", osserva Dino Giarrusso. "Nonostante sia un momento critico io invito tutti alla lucidità e a non disperdere il nostro patrimonio politico ed etico. Se restiamo uniti continuiamo a essere forti",

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