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Danilo Toninelli, insulti a Matteo Salvini: "Messo a cuccia da Roberto Speranza, solo chiacchiere e zero risultati"

Altro giro di insulti per Danilo Toninelli che vede come destinatario il suo solito nemico: Matteo Salvini. Pretesto del senatore del Movimento 5 Stelle la battaglia del Carroccio a favore delle riaperture graduali e in sicurezza del Paese. "Salvini - commenta intervistato dall'Agenzia Vista - è tutto chiacchiere e zero risultati, è stato messo a cuccia dal Ministro Speranza che gli ha spiegato il funzionamento dei colori. Andasse a sparare di Sanità in Lombardia, che una gestione così scellerata come quella di Fontana non si era mai vista". Il riferimento è al faccia a faccia tra Salvini e Roberto Speranza in cui quest'ultimo, poco prima della cabina di regia, ha mostrato i numeri dell'emergenza coronavirus come giustificazione alla sua linea ultra-rigorista.

Nessuno però per il grillino avrebbe fatto quanto Giuseppe Conte: "In un anno da Ministro, con tutti i limiti, abbiamo fatto decreto Genova, micromobilità elettrica, abbiamo salvato i porti, ma per interessi e denaro creano una narrazione distruttiva". A detta di Toninelli anche il decreto Sostegni è frutto dell'esecutivo precedente: "Il decreto Sostegni sembra in realtà il Decreto Ristori, è il lascito del governo Conte II. Ora è necessario che il governo di Mario Draghi mostri di che pasta è fatto. Ogni giorno è una sofferenza per gli imprenditori e le famiglie italiane". Finita l'invettiva contro il nuovo governo, che vede comunque il Movimento presente, il pentastellato torna all'ex premier. È lui a essere chiamato a risollevare una forza politica allo sbando. Il compito dell'avvocato si preannuncia già arduo con i Cinque Stelle alle prese con l'abolizione del secondo mandato e le diatribe su Rousseau. Ma Toninelli si dice comunque ottimista : "Stasera vediamo Conte - conclude - siamo pronti a sostenerlo per rinnovare il progetto del Movimento basato su onestà e altruismo. Spero che ci dia delle buone notizie".

Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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