Vaccino, l'allarme di Luca Zaia: "Se domani non arrivano le dosi in Veneto, non possiamo andare avanti"
La campagna vaccinale, con Mario Draghi, il nuovo governo e il generale Figliuolo, ha per certo fatto grossi passi in avanti. Ma la situazione è ancora critica, incerta. La battaglia contro il coronavirus a colpi di vaccino, infatti, deve ancora definitivamente decollare: obiettivo, un'estate di libertà. Ma il tempo stringe. E una conferma a tal riguardo arriva da Luca Zaia, il governatore del Veneto, che come sempre non usa giri di parole.
Nel consueto punto stampa con i giornalisti dalla sede della protezione civile di Marghera, il leghista dice chiaro e tondo: "Vi diciamo che se non ci arrivano i vaccini non vacciniamo, perché non ne abbiamo più. Domani dovrebbero arrivare i vaccini, ma se non arrivassero noi non siamo più in grado di andare avanti", taglia corto Zaia. Un discorso che fa capire in modo plastico come la battaglia sia sul filo delle ore. Il Veneto, inoltre, è la regione con il più alto tasso di vaccini somministrati rispetto alle dosi ricevute, ragione per la quale il siero è in via di esaurimento.
Zaia, comunque, poi parlando del sistema di prenotazione del vaccino aggiunge: "Vogliamo fare un salto in più e fare in modo che ci sia a livello regionale una modalità semplice e banale che va oltre il muro del suono come pensata". Ma a stretto giro ribadisce: "Non sappiamo quanti vaccini avremo, è inutile far prenotare tutti. Per fare le prenotazioni ci mettiamo un istante, il problema è che poi dovremmo spostare tutti gli appuntamenti". L'impegno è chiarissimo: agevolare al massimo le prenotazione, ma non permetterle in modo indiscriminato, la priorità è avere le dosi necessarie.
Infine, il governatore del Veneto parla della Dad e della possibile riapertura delle scuole. "Oggi avremo un incontro con Draghi: si parlerà del Dpcm in scadenza il 6 aprile. E credo che bisognerà partire dalla riapertura delle scuole", conclude il governatore fissando le imminenti priorità.
Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev