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Mario Draghi in Senato: "Vaccinare e intanto riaprire". L'applauso dell'aula che fa esultare Matteo Salvini

Parla in Senato, Mario Draghi, e l'applauso più lungo arriva "quando pronuncia la parola riaperture, a partire da scuole e attività economiche e sociali. Bene". Matteo Salvini saluta con soddisfazione l'intervento del premier a Palazzo Madama, per riferire l'aula alla vigilia del Consiglio Ue in cui i leader europei faranno il punto su Covid, vaccini e ripresa economia dell'eurozona. E il passaggio sulle riaperture, forse, sarà andato di traverso al ministro della Salute Roberto Speranza, "chiusurista" per antonomasia dentro il governo.

"Dobbiamo fare tutto il possibile per una piena e rapida soluzione della crisi sanitaria - spiega Draghi -. Sappiamo come farlo: abbiamo quattro vaccini sicuri ed efficaci. Tre sono già in via di somministrazione, mentre un quarto, quello di Johnson&Johnson, sarà disponibile da aprile. Ora il nostro obiettivo comune deve essere quello di vaccinare più persone possibile, nel più breve tempo possibile". "Siamo all’opera per compensare i ritardi di questi mesi", sottolinea, lanciando un forse involontario spunto polemico sulla precedente gestione del dossier, a firma doppia: Giuseppe Conte, ex premier, e Domenico Arcuri, ex commissario straordinario. "L’accelerazione della campagna vaccinale è già visibile nei dati. Nelle prime tre settimane di marzo la media delle somministrazioni è stata pari a 170mila dosi al giorno, più del doppio della media dei due mesi precedenti. Il nostro obiettivo è portare il ritmo a mezzo milione al giorno".

Quindi  la strigliata alla regioni: "Non discriminino i loro anziani: ora è importante procedere spediti, più importante vaccinare fragili e anziani. Sono consapevole che solo con la sincera collaborazione tra Stato e Regioni in nome dell’unità d’Italia il successo sarà pieno". Quindi il passaggio che più è piaciuto a Lega e Forza Italia: "Mentre stiamo vaccinando è bene cominciare a pianificare le aperture. Noi stiamo guardando attentamente i dati sui contagi, ma insomma se la situazione epidemiologica lo consentirà la scuola aprirà in primis, anche nelle zone rosse alla fine delle misure restrittive in vigore, già dopo Pasqua, speriamo". Quindi un messaggio per le case farmaceutiche: "Dobbiamo chiedere loro il pieno rispetto degli impegni, in sede europea. Dobbiamo ricostruire una filiera che non sia vulnerabile agli choc e alle decisioni che avvengono all’esterno: si parla molto di autonomia strategica, in riferimento alla sicurezza e al mercato unico, ma la prima autonomia strategica oggi è quella dei vaccini".

 

 

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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