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Claudio Borghi avverte Mario Draghi: "Tradisca il tricolore e saremo implacabili"

"Diventi un eroe e noi la sosterremo, tradisca il tricolore per qualsiasi altra bandiera e saremo implacabili": così Claudio Borghi della Lega si è rivolto a Mario Draghi durante il suo intervento alla Camera. Il deputato ha dimostrato così di voler dare un'opportunità al banchiere, che però deve impegnarsi per non fallire e soprattutto per non "tradire" il nostro Paese. Borghi, uno dei più euroscettici all'interno del partito di Matteo Salvini, è stato chiaro: "Non può domandare a questa assemblea, nella sua attuale composizione, non solo l’adesione a dogmi, ma anche richieste di cessione di sovranità".

Secondo il deputato leghista, infatti, a prescindere dalla possibilità costituzionale di cedere sovranità, c’è qualcosa di più grande di cui tenere conto, "la democrazia, che impone il rispetto della volontà popolare: 500 su 630 componenti della Camera sono stati eletti con programmi che prevedevano semmai i recuperi di sovranità", ha fatto notare Claudio Borghi al neo premier, riferendosi alle politiche di tre anni fa.  La soluzione migliore, dunque, restano le elezioni, anche se al momento - come detto da Mattarella - non è possibile recarsi alle urne.

"In attesa delle elezioni ci rappresenti con orgoglio, serva la patria con la capacità che tutti le riconoscono e porti nel mondo il nostro interesse nazionale. Lei ha detto che ‘non c’è sovranità nella solitudine, c’è solo l’inganno di ciò che siamo nell’oblio di ciò che siamo stati’. Magari è anche vero, il fatto è che fino a ieri l’impressione non è stata di condivisione di sovranità, ma di sottomissione - ha continuato il deputato in Aula -. Io dico che non c’è sovranità nella sottomissione, c’è solo l’inganno di mostrare come diversa una servitù che per secoli è stata inflitta alle nostre genti e che fu riscattata dal sangue dei nostri avi. La storia d’Italia è costellata di eroi, di santi, ma anche di traditori. Lei ha l’onore e la possibilità di riscattarci".

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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