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Cinzia Leone, il dramma privato in Senato: piange davanti a tutti i colleghi, in un minuto il tracollo del M5s
"Seppure combattuto, un lacerante sì". La senatrice grillina Cinzia Leone si commuove a Palazzo Madama dando, evidentemente controvoglia, la fiducia al governo di Mario Draghi. Una pagliacciata a favor di telecamera, visto che l'alternativa, vista la larghissima maggioranza a cui era destinato l'ex governatore della Bce, era molto semplice: dire e votare no, come fatto da 15 colleghi grillini (più altri 6 tra assenti e in missione) ed andare in contro con coerenza al proprio destino, cioè l'espulsione dal Movimento. Il dubbio, dunque, è che per la Leone (e molti altri pentastellati che hanno votato sì senza però esporre in pubblico il proprio malumore) più che la coerenza da portavoce l'interesse a mantenere la poltronissima da parlamentare.
"Del resto sono una portavoce al senato - si è sentita in dovere di spiegare ai colleghi onorevoli e del Movimento, ma sopratutto agli elettori-telespettatori a casa e sui social -. Un sì che è la sommatoria dell'assunzione di responsabilità indicata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dal precedente premier, Giuseppe Conte, e dalla nostra base. Coinvolta, perché noi non diamo ordini di scuderia". Sarà, ma intanto per chi ha avuto il coraggio di voltare le spalle al Quirinale e a Draghi, esprimendo l'opinione di buona parte della base grillina, si prospetta la cacciata con infamia.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
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