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Fratelli d'Italia, i "buuu" al Senato? "Non erano per Mario Draghi", perché la vergogna è grillina

"Che brutta immagine ha dato quella parte del Senato che ha contestato il ringraziamento dovuto e generoso a Conte da parte di Mario Draghi". Carlo Calenda non li nomina, ma ce l'ha con Fratelli d'Italia, l'unico partito che compattamente non voterà per la fiducia al neo-premier. Al leader di Azione risponde però per le rime il senatore Luca Ciriani, di FdI, che ricostruisce il clamoroso boato di fischi, buu e urla che si sono alzati dagli scranni dei meloniani, interrompendo le parole di Draghi. 

Il fatto: l'ex governatore della Bce ha da poco iniziato il suo discorso in aula, ringraziando prima Sergio Mattarella per l'incarico ricevuto, quindi il suo predecessore Giuseppe Conte. Draghi non fa nemmeno in tempo a terminare la frase. Dal Movimento 5 Stelle si alza un applauso molto rumoroso, che lascia però freddo il resto di Palazzo Madama. Anzi, in tutta risposta arrivano i "buuu" da Fratelli d'Italia, che costringono la presidente Elisabetta Casellati a scampanellare più volte per riportare la calma e far proseguire il premier, che stasera a ora tarda incasserà la fiducia. 

Quello che a molti presenti è sembrato uno sgarbo allo stesso Draghi, era invece uno sberleffo ai grillini, come ha spiegato Ciriani a Rainews, sottolineando come i buuu servissero a sottolineare la clamorosa faccia tosta di chi ora applaudiva l'ex premier a scena aperta dopo averlo platealmente scaricato per salvare la poltrona. Da Fratelli d'Italia, come suggerito dalla stessa Giorgia Meloni, nessun no pregiudiziale a Draghi, anche se il giudizio sul suo discorso di presentazione è stato decisamente tiepidino: "Dopo aver ascoltato da Draghi un intervento di generica visione politica, che evita però di calarsi nelle scelte concrete da effettuare, confermiamo il nostro no a questo governo - sottolinea la leader e fondatrice -. Non si può chiedere agli italiani un supplemento di fiducia al buio. Entreremo nel merito delle singole questioni evidenziate da Draghi durante il dibattito in Aula, e valuteremo i singoli provvedimenti che saranno votati, senza 'cessioni di sovranità' che non ci appartengono". Un riferimento, quest'ultimo, al passaggio forse più controverso nel discorso del premier, quello sull'euro "scelta irreversibile" e sulla cessione di sovranità all'Unione per rendere più forte l'Italia. 

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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