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Mario Draghi, sì al Ministero per la transizione ecologica. Conferma dalla Bianchi del Wwf: Beppe Grillo ha il via libera

Arriva dal Wwf la notizia tanto attesa da Beppe Grillo e dal Movimento 5 Stelle: il Ministero per la transizione ecologica si farà. A confermarlo Donatella Bianchi, presidente Wwf presente alle consultazioni per incontrare il premier incaricato Mario Draghi. Il "superministero", che dovrebbe accorpare Ambiente e Sviluppo economico, è stato proposto da Grillo e rischia di diventare il ministero-chiave del Recovery Plan, che proprio sul "green" e l'eco-sostenibilità inonderà l'Italia e le aziende italiane con fondi da decine di miliardi. La proposta di Grillo dunque è tutt'altro che una strizzatina d'occhio a Greta Thunberg. Piuttosto, è una casella fondamentale nel risiko delle poltrone, un modo per far incassare al Movimento un ministero con (gonfissimo) portafoglio e, in più, una patina mediatica positiva. 

Soprattutto, era questo annuncio quello che si aspettava per dare via libera alla tanto discussa votazione degli attivisti 5 Stelle sulla piattaforma Rousseau. Bloccata e rinviata alla serata di mercoledì (durerà 24 ore) dovrebbe a questo punto garantire l'appoggio del Movimento al governo, salvo clamorosi colpi di scena. Certo, c'è chi come Ignazio Corrao, europarlamentare uscito dal Movimento per divergenze sulle posizioni da tenere a Strasburgo e molto vicino ideologicamente ad Alessandro Di Battista, ha ipotizzato un "vaffa day" (a Draghi) con gruppi organizzati di attivisti che voteranno compattamente per il no. Ma alla luce di quanto accaduto nel pomeriggio, sarebbe più di una sorpresa. 

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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