Giuseppe Conte in aula per il nuovo Dpcm: "Confronto con il Parlamento fondamentale". La resa dopo il richiamo di Mattarella
Dopo mesi Giuseppe Conte va a riferire in Parlamento sulle misure anti-coronavirus del nuovo Dpcm. "Ringrazio per la disponibilità ad anticipare le comunicazioni da mercoledì ad oggi. Avevo chiesto ai presidente delle Camere di trovare le modalità per assicurare un'interlocuzione e un confronto immediato con il Parlamento, perché costituiscono passaggi fondamentali". Peccato però che da inizio pandemia il premier non si sia mai visto, nemmeno sotto richiesta dell'opposizione. Proprio a loro il presidente del Consiglio rivolge un appello: "La proposta di un tavolo è stata respinta dalle opposizioni, ma se ci fossero ripensamenti confermo che la proposta rimane immutata e non sottintende una confusione di ruoli e non mira alla sovrapposizione responsabilità". Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi avevano detto "no" all'incontro, perché da marzo "le nostre proposte sono rimaste inascoltate". Conte infatti si è limitato a una telefonata di qualche minuto prima di andare in onda a reti unificate per presentare il suo decreto ministeriale.
Ad oggi, dopo il richiamo di Sergio Mattarella, il premier ha però cambiato idea. Un segnale, questo, che la situazione è grave? Può darsi, soprattutto dopo la mezza conferma: "Nonostante gli sforzi per rafforzare il Ssn l’evoluzione della pandemia è molto preoccupante, secondo parametri il quadro epidemiologico è in transizione verso uno scenario di tipo 4 con alcune regioni che già nel breve periodo accusano il rischio di tenuta dei sevizi sanitari. Si conferma un quadro epidemiologico complessivamente e diffusamente grave su tutto il territorio nazionale con specifiche criticità in molte regioni e province autonome". Un'uscita che va di pari passo con il presentimento della Meloni: "Tentativo di voler coinvolgere l’opposizione in responsabilità gravi che derivano dall’immobilismo e dalle scelte sbagliate effettuate dal governo".
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev