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Matteo Salvini sfida le sardine: "Mi odiano. Mettete fiori nei cannoni ma non fraintendetemi"

"Un messaggio alle sardine?". Matteo Salvini, da Palermo, sceglie l'ironia per massacrare con garbo Mattia Santori e compagni, che per la verità in questi giorni stanno affrontando ben altri problemi. "È un movimento che mi odia - esordisce il leader della Lega davanti ai giornalisti che lo incalzano -, cosa devo dire? Mettete dei fiori nei vostri cannoni. Però magari la fraintendono". Eppure, il linguaggio peace&love sessantottino dovrebbe essere nelle loro corde.  Leggi anche: "Sbagliato e improprio". La sardina calabrese Jasmine Cristallo scarica Santori e le sardine bolognesi A quanto pare, però, ai pesciolini di sinistra manca anche autoironia, visto che la foto di Santori e i suoi 3 amici fondatori bolognesi con Luciano Benetton è stata accolta da una raffica di insulti clamorosa, roba riservata fino a oggi solo al leghista. "Se uno nasce perché gli sta antipatico Salvini - ha concluso l'ex ministro degli Interni -, fa una brutta vita, è una brutta vita quella che ti vede in piazza contro qualcuno. Sono qui a offrire un'idea di città ai palermitani che hanno voglia di ascoltare". Ovviamente, le sardine siciliane hanno organizzato una contro-manifestazione da opporre al comizio di Salvini.

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