Faraone oltre i sondaggi: "Italia Viva dal 5% al 20%". Retroscena: ecco perché Renzi non provoca la crisi
Sotto il 5% nei sondaggi, ma Italia Viva punta al 20% nelle urne, quelle vere. Fantapolitica? Probabilmente sì, ma Davide Faraone ci crede davvero, o perlomeno finge di crederci. Intervistato dal Corriere della Sera, il braccio destro di Matteo Renzi parla di un partito "appena nato, in un contesto molto difficile e con un assedio incredibile che subisce ogni giorno". Eppure, la barchetta IV "naviga su uno spazio politico molto grande e che ha grossissime prospettive. Se pensa che alla nostra sinistra stanno prevalendo i populisti e il Pd sta diventando sempre più un partito corbyniano e alla nostra destra stanno prevalendo i sovranisti Salvini e Meloni, che hanno completamente estinto i moderati di quell'area, vuol dire che c'è uno spazio politico enorme per i riformisti. Uno spazio che può essere superiore al 20 per cento. Io oltre alle percentuali attuali mi concentrerei sulle percentuali potenziali". Leggi anche: "La mossa di Conte che spiazzerà Renzi". Cosa sa Paolo Becchi Tutto giusto, peccato che a quello spazio puntino vari soggetti, a cominciare da Forza Italia, Mara Carfagna, Carlo Calenda, +Europa. Di fatto, il rischio è che per ciascuno ci siano solo le briciole. Ma l'uscita pubblica di Faraone, sommata a quelle di Renzi e di Maria Elena Boschi, lascia spazio anche a un'altra lettura: se davvero l'obiettivo sul medio termine di Italia Viva è quello di crescere e superare quota 10%, perlomeno, allora diventa vitale conquistarselo, quel "medio tempo". Come? Tenendo in vita il governo giallorosso, puntando a fare il bastian contrario per sgraffignare qualche percentuale al Pd su cui graverà il peso di garantire la sopravvivenza di Giuseppe Conte. Andare alle urne ora, anche dopo l'Emilia Romagna e per di più con la incognita della legge elettorale, potrebbe essere un bagno di sangue per tutta la maggioranza. E Renzi ha fatto una scommessa: fare la minoranza dentro il governo, con qualche poltrona e un bello spazio mediatico, dà sicuramente più prospettive di quelle garantite dall'essere una mina vagante. Nel video di Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev, Renzi chiarisce: "Conte non può essere il leader dei progressisti"