Luigi Di Maio, la colpa in Iran e Libia è di Salvini: "Espone l'Italia al pericolo di ritorsioni"
"La guerra e la violenza non sono soluzioni". Luigi Di Maio si appella alla Costituzione e su Iran e Libia ingaggia un nuovo duello rusticano con Matteo Salvini. Si riferisce al leader della Lega, infatti, il ministro degli Esteri quando via Facebook ricorda: "Chi ancora crede che la strada sia la violenza, è fermo al passato o non ha ancora compreso le lezioni dalla storia. E, quel che è peggio, sta esponendo tutti gli italiani a un pericolo di ritorsioni". Leggi anche: "Preoccupato? No, ignorato e assente". Salvini smaschera Conte sull'Iran Salvini era stato l'unico leader politico italiano a schierarsi apertamente con Donald Trump dopo il blitz americano a Baghdad che ha portato all'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani, che ha aumentato il caos in Medio Oriente. E sempre Salvini ha accusato Di Maio di essere "indegno" e di non saper difendere gli interessi italiani in Libia. "Ora non è più il tempo di rischiare morte, terrorismo, ondate migratorie insostenibili, ora è il momento di scommettere sul dialogo, sulla diplomazia e sulle soluzioni politiche. Il dialogo crea, il dialogo è per chi sa costruire e, come forza di governo, questa è la risposta che scegliamo per l'Italia", è la promessa del titolare della Farnesina, fin qui decisamente defilato nelle dichiarazioni ufficiali. "Questo non è un gioco - conclude - e non abbiamo nessuna intenzione di ripetere gli errori del passato. È semplice? No, ma le conquiste più grandi non sono mai semplici, richiedono determinazione e tempo. Sicurezza, prosperità, pace: ne abbiamo diritto, ma abbiamo anche il dovere di lavorare per questi obiettivi. E lo stiamo facendo, individuando le opportune priorità". Nel video di Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev, manifestanti contro la guerra in Iran in strada a New York