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Luigi Di Maio, tradimento nero su bianco: i 3 M5s che hanno firmato il referendum al taglio dei parlamentari

Un tradimento sbattuto in faccia a Luigi Di Maio, nero su bianco. Tra i 64 parlamentari che hanno firmato per il referendum sul taglio dei parlamentari, la riforma simbolo del M5s approvata in Parlamento e ora di nuovo in bilico, ci sono anche 3 esponenti del Movimento e due ex grillini passati alla Lega. Se questi ultimi due (i senatori Urraro e Grassi) non possono destare scalpore, visto il clamore con cui hanno lasciato i 5 Stelle sbattendo la porta, grossa sorpresa ha destato tra i grillini la scelta di Mario Giarrusso, nome storico del Movimento, Luigi Di Marzio e Gianni Marilotti. E il Fatto quotidiano, il giornale meglio informato sulle dinamiche interne pentastellate, si sforza di trovare una giustificazione.   Leggi anche: "Voto subito e niente taglio". Altra sceneggiata. Maglie, come finirà "Ho votato per il taglio ai parlamentari, ma credo pure che i cittadini debbano pronunciarsi nel referendum. Per il Movimento sarebbe un bel segnale", ha spiegato Giarrusso, che insieme a Di Marzio e Marilotti "lo scorso 11 luglio - ricorda il Fatto - avevano votato sì alla terza lettura della riforma costituzionale con il taglio dei parlamentari". "Il rapporto di Di Marzio con il Movimento 5 Stelle è ai minimi storici si legge ancora - il senatore ha rischiato seriamente di lasciare il gruppo grillino insieme ai transfughi 'acquistati' dalla Lega di Salvini pochi giorni fa". Quella di Marilotti invece, definito "colto, di sinistra, eletto quasi da indipendente in un collegio uninominale sardo", sarebbe una "scelta di coscienza". Di certo, assicura il Fatto, "i compagni di partito non avranno apprezzato". Nel video di Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev, Di Maio lo scorso ottobre: "Il taglio dei parlamentari è solo l'inizio"

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