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Giuseppe Conte, Popolare di Bari salva ma il governo no. "Se è così, stacco la spina", sfogo devastante

La banca è salva, il governo no. E Giuseppe Conte arriva a parlare di "staccare la spina". Il CdM di domenica sera ha approvato il decreto che stanzierà 900 milioni di euro per evitare il default della Popolare di Bari, anche se resta la spada di Damocle del giudizio della Commissione Ue sul possibile "aiuto di Stato. Nella maggioranza poco o nulla fila liscio, però. Tra Luigi Di Maio (in linea con il premier e il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, del Pd) e Matteo Renzi non si trova l'intesa sull'ipotesi di una nuova "Banca del Mezzogiorno".   Leggi anche: "La telefonata tra Di Maio e Conte". Popolare Bari, accordo politico per bastonare Renzi Secondo un retroscena del Corriere della Sera, però, le preoccupazioni di Conte sono già rivolte alle prossime ore. "Oggi al Senato si vota la prima fiducia sulla legge di Bilancio - anticipa il quotidiano -. Renzi prenderà la parola, attaccherà ancora sul finanziamenti ai partiti e proverà a intestarsi le scelte positive della manovra". Non solo, perché in serata il premier riunirà ancora i ministri e i capi delegazione, con l'obiettivo di fissare i paletti della sua fantomatica "Agenda 2023" (mentre Nicola Zingaretti, nota sarcastico il Corsera, parla solo di "Agenda 2020"). Sui dossier ancora aperti, Alitalia e Ilva, fino alla manovra, i rischi di imboscate e fratture sono quotidiani. "Se la verifica di governo fallisse - è il suo sfogo -, sarei io per primo a prenderne atto e a staccare la spina". E dal Pd non sembrano fare nulla per rasserenare il clima, chiedendo ai 5 Stelle un accordo-pacchetto su Europa, giustizia, autonomia, fisco. "O accettano - filtra dal Nazareno -, o noi non reggiamo".  Nel video di Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev, Conte sabato sulla Popolare Bari: "Siamo vivaci ma responsabili"

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