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Matteo Salvini, il generale Cicerone e l'inchiesta sui voli di Stato: "Perché non rischia nulla"

Matteo Salvini non deve temere nulla  dall'inchiesta sui voli di Stato quando era ministro dell'Interno. Lo fa sapere il generale dell'aeronautica Corrado Cicerone in una intervista sul Giornale. "È la normativa a blindare l'ex ministro. Ho gestito il trasporto aereo di Stato per circa 10 anni" racconta il generale, "i voli di Stato devono essere limitati al presidente della Repubblica, presidenti di Camera e Senato, al presidente del Consiglio dei ministri e al presidente della Corte costituzionale. Dette personalità non compaiono sul sito della presidenza del Consiglio. Nel momento in cui si effettua una richiesta di trasporto aereo, l'autorità richiedente deve giustificarne i motivi che devono necessariamente ossequiare le normative. Il trasporto deve rispondere ai criteri di economicità e impiego razionale delle risorse, previa rigorosa valutazione dell' impossibilità, dell'inopportunità o della non convenienza all'utilizzo di altro mezzo, pena la non concessione del trasporto". Per approfondire leggi anche: Meloni e Salvini, niente voto anticipato? È quasi impossibile che si scampi ai controlli, scrive il Giornale. Dopo le polemiche sul comportamento di Renzi e Alfano, che presero i voli di Stato per andare in ferie o per fare campagna elettorale, c' è molta più attenzione. Infine il generale spiega che: "Credo che in un'epoca dove tutto risulta visibile approfittare di un trasporto aereo quando non ne ricorrono le premesse sia alquanto impossibile". Salvini fece, secondo i dati diffusi durante il suo mandato proprio dal Viminale, 24 tratte coi voli di Stato e 19 coi velivoli della Polizia. Ma i controlli erano già serrati all' epoca, come confermato dal generale. Ecco perché l' ex ministro è tranquillo: la normativa è sempre stata rispettata e un rinvio a giudizio sarebbe "forzato".

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