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Luigi Di Maio, colpo di scena. Sorgi: "Contro Conte e Pd ha vinto lui", come li ha messi nel sacco

E se alla fine avesse vinto Luigi Di Maio? Secondo Marcello Sorgi, autorevolissimo editorialista della Stampa, alla fine la vittoria negoziale del capo grillino sul premier Giuseppe Conte e il Pd è netta. Si va dalle autonomie e si continuerà su concessioni autostradali, abolizione della prescrizione, acqua pubblica, salario minimo. "La nascita, o la rinascita, dell'asse tra il capo politico pentastellato e il suo gemello separato Di Battista - sentenzia Sorgi - è destinata a portare ulteriori elementi di instabilità per il governo".  Leggi anche: Il retroscena che imbarazza Di Maio. "Mes, rinvio sul voto o crisi di governo" Conte e Pd assistono tra l'inebetito e lo sconcertato alla giostra di dichiarazioni, accelerazioni e dietrofront del ministro degli Esteri. Quel che non hanno ancora capito, spiega Sorgi, è che Di Maio non ha intenzione di far cadere il governo, tutt'altro. Vuole solo che sia "liquidata al più presto l'idea del governo politico di coalizione, basato su un programma condiviso che gli alleati si impegnano a realizzare insieme". I 5 Stelle puntano a tornare, cioè, al contratto di governo che per alcuni mesi ha retto con la Lega, prima che i grillini venissero cannibalizzati da Matteo Salvini. Questo perché gli elettori M5s "non vogliono vederli sottomessi a chicchessia". Il Conte-bis deve diventare una macchina da consenso in cui ciascun alleato procede per la sua strada, cercando di centrare i rispettivi obiettivi. Piccolo problema: quando le strade si devono incrociare, come sul Mes o ad un'elezione regionale, rischiano di finire tutti fuori dalla carreggiata.  Nel video di Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev, Di Maio ribadiste il suo no al Mes

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