Giorgia Meloni fa esplodere la bomba Cina su Di Maio e Grillo: Pechino la censura, vergogna grillina
Giorgia Meloni è stata censurata da Pechino per via della conferenza organizzata in Senato da Fratelli d'Italia con Joshua Wong, il leader delle proteste di Hong Kong. L'ambasciata cinese a Roma, scrive il Tempo in edicola sabato 30 novembre, ha diffuso un messaggio su Twitter in cui si scaglia contro i politici italiani organizzatori dell'iniziativa, accusati di un "comportamento irresponsabile". La Meloni, per tutta risposta, ha chiesto al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, di convocare subito l'ambasciatore, per non far passare in secondo piano queste "dichiarazioni arroganti e intollerabili". Nei 5 Stelle l'imbarazzo è grande. Soprattutto se si pensa che Beppe Grillo solo pochi giorni prima era stato ricevuto ben due volte nell'arco di 24 ore proprio dall'ambasciatore cinese Li Junhua, scrive Dario Martini. Per approfondire leggi anche: Giorgia Meloni sfida Salvini e Berlusconi Ecco perché Di Maio, inizialmente, ha preferito non commentare direttamente l'incidente diplomatico. Il ministero degli Esteri, però, non ha potuto ignorare a lungo quanto successo. Così la reazione italiana, in un primo momento, è stata affidata a fonti della Farnesina: "Le dichiarazioni rese dal portavoce dell'Ambasciata della Repubblica popolare cinese a Roma sono del tutto inaccettabili e totalmente irrispettose della sovranità del Parlamento italiano". Poi il ministro degli esteri si è convinto che fosse meglio intervenire, seppur con toni più soft: "È strano perché abbiamo sempre avuto ottimi rapporti col governo cinese e allo stesso tempo in Parlamento ci sono tante attività che si svolgono ogni giorno ed è giusto rispettarle, rispettare conferenze che approfondiscono le questioni di livello internazionale". Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev