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Ex Ilva, Giuseppe Conte: "Possibile intervento pubblico. Scudo penale? Vedremo"

Tentativi disperati di Giuseppe Conte. Tentativi disperati di salvare l'Ex Ilva. Il premier, infatti, è tornato "in ginocchio" di fronte ai franco-indiani pur di evitare il disastro apparecchiato dal governo giallorosso. E pur di salvare il salvabile, il premier ha fatto retromarcia (seppur non ancora ufficialmente) sullo scudo fiscale ed è pronto a pompare denari pubblici. Circostanze che vengono confermate da Conte in persona, intervistato da Repubblica: "Il signor Mittal mi ha dichiarato di essere disponibile a tornare sui suoi passi e a investire nello stabilimento", ha premesso compiaciuto. Dunque ha subito ammesso che non è escluso un intervento pubblico "con una presenza di sostegno e di controllo". Conte può chiamare l'operazione come vuole, ma sempre di salvataggio statale si tratta. Leggi anche: "Non superiamo gennaio": Giuseppe Conte vede la fine Dunque, il presunto avvocato del popolo prosegue: "Abbiamo evitato un disastro economico e sociale", quindi rimarca di aver rigettato la richiesta di tagliare 5mila posti di lavoro. Secondo Conte, un recesso di ArcelorMittal "avrebbe arrecato un grave danno produttivo e compromesso qualsiasi operazione di rilancio della città". Infine, sullo scudo penale il premier ha ribadito che non se ne è parlato: "Lo affronteremo alla fine". Insomma, una sostanziale conferma all'altrettanto sostanziale apertura al salvacondotto. Nel video (Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev) Giuseppe Conte parla dell'Ex Ilva

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