Giuseppe Conte al Copasir, i due punti decisivi che il premier non ha chiarito
No, non basta signor Giuseppe Conte. Mentre tutta Italia, quantomeno gran parte di televisione e stampa, si concentra soltanto sul servizio di Report contro Matteo Salvini e i suoi presunti intrecci in Russia, c'è chi si ostina a insistere con il premier. Il punto è che all'audizione al Copasir sul Russiagate, semplicemente, non ha dato spiegazioni su alcuni punti decisivi della vicenda. Accusa che muove al presidente del Consiglio anche il Corriere della Sera, che nota come "ci sono ancora alcuni punti oscuri rispetto ai rapporti tra i servizi segreti italiani e il ministro della giustizia statunitense William Barr". Leggi anche: Giuseppe Conte accerchiato, il premier teme imboscate Molte ombre, insomma, che Conte non ha voluto dissipare né nella conferenza stampa né al Copaisr. Ci si chiede: perché il premier ha autorizzato quei contatti diretti piuttosto che gestirli personalmente? Dato che Barr è un uomo di Donald Trump, Conte avrebbe dovuto partecipare ai vertici, invece di "mettere a disposizione", parole sue, di un altro Paese, i vertici degli apparati della nostra intelligence. Circostanza, quest'ultima, che è una totale rinuncia alla nostra sovranità nazionale. Nel video (Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev) Conte in conferenza stampa dopo l'audizione al Copasir Ma non è tutto. Ancora non è chiaro quali informazioni siano state consegnate al ministro della Giustizia a stelle e strisce. Ufficialmente, Conte ha ribadito che non è stato trovato nulla di utile per gli americani, e che insomma agli americani stessi non è stato rivelato niente di niente. Versione che convince davvero poco: perché, allora, sono stati organizzati altri due incontri (sono infatti tre i summit finiti sotto alla lente?). Se insomma il 15 di agosto era chiaro che l'Italia non aveva informazioni per aiutare gli alleati, per quale ragione, un mese e mezzo dopo, è stata convocata una riunione allargata e alla quale hanno preso parte le due agenzie? Domande alle quale, nel silenzio generale, Giuseppe Conte continua a non rispondere.