Matteo Salvini apre la crisi di governo? "Persa la fiducia personale, non vado al CdM"
La tensione cresce da mesi tra Lega e M5s ma oggi, giovedì 18 luglio, ha raggiunto livelli mai visti prima. Impensabili. Insostenibili. Si parte dalle parole di Matteo Salvini, il quale ha accusato i grillini di "aver tradito gli italiani" col voto per la Von der Leyen. Dunque l'aspra replica di Luigi Di Maio, il quale ha accusato il vicepremier del Carroccio di cambiare focus per nascondere il caso dei presunti fondi illeciti in arrivo dalla Russia. Dunque, a parlare è nuovamente Salvini. Parole che assomigliano, e parecchio, all'apertura della crisi di governo. Dopo aver premesso che tra gli alleati "è venuta meno la fiducia anche personale", in conferenza stampa da Helsinki annuncia: "Non vado al Consiglio dei ministri, non mi sembra ci sia nulla di eclatante". E ancora, fa sapere che non prenderà parte neppure al vertice sull'autonomia: "Ci sono tanti altri validi leghisti". Leggi anche: Anche Federico Rampini contro la Von der Leyen Parole pesantissime, uno strappo forse irrecuperabile e che potrebbe condurre a una crisi di governo in breve tempo. Non sembrano esserci altri sbocchi, anche in considerazione del fatto che per Salvini, Pd e M5s, "da due giorni sono già al governo insieme, per ora a Bruxelles. Tradendo il voto degli italiani che volevano il cambiamento, i grillini hanno votato il presidente della nuova Commissione europea, proposto da Merkel e Macron, insieme a Renzi e Berlusconi. Una scelta gravissima, altro che democrazia e trasparenza". La resa dei conti, quella vera, pare essere iniziata. Non a caso c'è ancora tempo per far capitolare l'esecutivo entro i prossimi due giorni: una crisi entro il 20 luglio, in linea teorica, permetterebbe l'inusuale ritorno alle urne già a settembre. Ammesso e non concesso che quel ritorno alle urne si concretizzi davvero: gli echi da palazzo che danno conto di un inciucio Pd-M5s si rincorrono da giorni e con sempre maggiore insistenza. Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev