Ursula Von der Leyen eletta grazie ai 14 voti del M5s. Drastica rottura con la Lega, il vertice segreto a Roma
I 14 voti del Movimento 5 Stelle decisivi per l'elezione di Ursula Von der Leyen alla presidenza della Commissione Ue. Dopo la nomina (a sorpresa e "irrituale") di Fabio Massimo Castaldo alla vicepresidenza dell'Europarlamento (mai era accaduto che venisse scelto un esponente del "misto", visto che i 5 Stelle non fanno parte di nessun gruppo) si certifica di fatto l'ingresso "ufficioso" dei pentastellati nella maggioranza arlecchino della tedesca, sostenuta da Ppe, Pse, Liberali e verdi. Leggi anche: "Perché mi fa venire i brividi": Bechis, terribile sospetto sulla Von der Leyen La presa si posizione dei 5 Stelle apre ora un contenzioso con la Lega, che ha invece votato contro a Strasburgo. Una divergenza che inevitabilmente è destinata a ripercuotersi anche in Italia. E forse il "vertice segreto" in corso ora tra i 5 Stelle a Roma testimonia come la tensione stia aumentando. "Lei ha fatto suoi i punti principali del nostro programma, dopo il nostro incontro, ed ha garantito che si impegnerà a realizzare un salario minimo europeo, un nuovo patto sull'immigrazione, riforme ambiziose per il clima e a garantire finalmente l'iniziativa legislativa al Parlamento europeo", ha spiegato la capodelegazione del M5s Tiziana Beghin in aula, motivando il voto favorevole del Movimento. All'opposto, come detto, la Lega che ha votato no. "La nostra scelta - ha spiegato Marco Zanni, presidente dei leghisti a Strasburgo - è motivata dalla assenza di cambiamento che abbiamo riscontrato nei contenuti e nelle proposte fatte dalla candidata. Non ci piace dare il nostro voto a favore di programmi troppo spostati a sinistra che sono, peraltro, lo specchio di quelli che abbiamo già visto nella scorsa legislatura. Ancor meno - sottolinea il leghista - siamo disposti a dare il nostro sostegno a chi attacca strumentalmente l'Italia".