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M5s, rivolta di 60 eletti contro Davide Casaleggio: stop ai pagamenti a Rousseau

Polvere di Cinque Stelle, un partito sempre più dilaniato. Non solo per lo scontro tra Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Roberto Fico e le altre anime pentastellate. Non solo per la continua crisi di consensi e le defezioni in Parlamento, l'ultima quella di Paola Nunges al Senato. Ora, rivela il Corriere della Sera, la protesta arriva a colpire direttamente il grande capo, Davide Casaleggio, e la Casaleggio Asasociati. Una sessantina di eletti, si apprende, ha intrapreso una sorta di "sciopero" delle donazioni mensili alla piattaforma Rousseau, obolo di 300 euro da versare ogni trenta giorni alla società che muove le leve pentastellate. Un segno chiarissimo di ribellione rispetto alla leadership calata dall'alto da Casaleggio. Segno assai tangibile, dato che secondo il quotidiano di via Solferino riguarda la bellezza di 60 parlamentari. Insomma, nel M5s il caos è totale. In molti, infatti, temono la crisi di governo e, come conseguenza, la mancata rielezione (o per mancanza di voti o per mancanza della possibilità di un terzo mandato). Un contesto esplosivo, dove in molti potrebbero affrancarsi dalle Cinque Stelle, passare al Gruppo Misto e trovare un modo per tenere in piedi questa legislatura. Oltre, ovviamente, a non pagare più la "tassa-Casaleggio". Leggi anche: Quanti schiaffi incassa Di Maio pur di salvare la poltrona Nel video (Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev) un intervento di Davide Casaleggio dello scorso 23 giugno

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