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Sea Watch, Matteo Salvini e i sospetti sui magistrati: "Viaggia verso Lampedusa. E il sequestro?"

"Sicuramente non arrivano in Italia perché per fesso non mi prendono e perché usano esseri umani per indegni interessi politici, non so se economici". Matteo Salvini è fermo nella sua decisione di bloccare l'arrivo della nave della ong tedesca Sea Watch, ferma nel Mediterraneo con a bordo un carico di migranti. La Sea Watch "sta andando avanti e indietro e ha dimostrato per l'ennesima volta che opera al di fuori della legge", aggiunge. Non solo. "Mi domando perché qualcuno in Procura non abbia confermato il sequestro e non sia andato avanti con le indagini, perché mi sembra evidente che non rispettano la legge e che favoriscano nei fatti i trafficanti di esseri umani". Leggi anche: Salvini intercetta la Sea Watch: "È la terza volta, ora tutto chiaro". Cambio di rotta, "scontro politico" E ancora: "Ci sono in acqua tutti i mezzi e gli strumenti legislativi necessari per evitare che questi aiutanti dei trafficanti di fatto arrivino in Italia". All'obiezione che la Libia non è da considerare un porto sicuro, il ministro dell'Interno replica: "La stessa ong aveva chiesto alla Libia indicazione di un posto, magari confidando nel fatto che nessuno avrebbe risposto da Tripoli. Invece da Tripoli hanno risposto: se mi chiedi un porto in Libia e te ne danno uno, vai in Libia". A chi gli chiedeva cosa pensi della denuncia contro di lui minacciata dall'equipaggio per sequestro di persona ha risposto ironicamente: "Essere denunciato da chi non rispetta la legge mi riempie di emozione e di gioia". Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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