Matteo Salvini e Giorgetti d'accordo sui minibot: stretta mortale per Conte, sfida a Draghi e Ue
"I minibot? Non sono una moneta ma ci stiamo ragionando". Il ministro dell'Interno Matteo Salvini fa fronte comune con il suo numero 2 nella Lega Giancarlo Giorgetti e lancia un messaggio diretto a Mario Draghi. Giovedì il presidente della Bce ha bocciato l'idea leghista (di Claudio Borghi) di pagare i debiti della Pubblica amministrazione verso le imprese con "minibot": "O sono valuta illegale", ha spiegato, o fanno salire il debito. Leggi anche: Moody's invita gli speculatori ad attaccare l'Italia. Vogliono farci fallire? La Lega però fa sapere di non essere d'accordo. "Non sono la Bibbia ma sono una possibilità", dichiara Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. E Salvini ribatte a Confindustria che bolla i mini-titoli come valuta da Monopoli: "Ma che moneta alternativa, sono decine di miliardi già debito dello Stato". "Tutte le soluzioni nuove sono contestate", taglia corto ancora Giorgetti, che pure con Draghi e industriali ha ottimi rapporti. La scelta di ingaggiare un duello con Draghi stupisce anche gli alleati M5s, che non commentano. E nulla trapela da Palazzo Chigi. In serata fonti leghiste fanno notare che, a dispetto dell'allarme dei commentatori, i mercati non hanno reagito male e lo spread non è salito. I minibot sono "una" delle soluzioni, non "la" soluzione, ma pagare i debiti della Pa è "un'emergenza e stiamo valutando come farlo", dice Salvini. "La strada maestra è la crescita", aggiunge Giorgetti. Il leader della Lega si premura anche di aggiungere che i minibot non sono la premessa all'uscita dall'Euro. Ma aggiunge che "piacciono agli italiani". E così la sfida al "no" di Draghi (e della Confindustria) diventa il nuovo fronte sovranista contro l'Europa del rigore e dell'austerità. Un ostacolo in più per il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Economia Giovanni Tria sulla strada (strettissima) della trattativa con Bruxelles. Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev