Immigrazione, Matteo Salvini zittisce Luigi Di Maio: "Porti aperti? Mi rifiuto pure di pensarlo"
Costretto a rispondere, colpo su colpo, agli attacchi e agli sfregi dei teorici alleati grillini. Si parla di Matteo Salvini, il quale oggi ha dovuto incassare altri fendenti da Luigi Di Maio, che si è spinto a criticarlo sul tema della sicurezza e dei rimpatri. Ma non solo. Al centro delle tensioni anche la questione "porti chiusi", tanto che la Lega ha presentato un decreto sicurezza-bis che, nei fatti, mira a depotenziare Danilo Toninelli, il ministro M5s che continua a interferire sulle politiche relative all'immigrazione adottate dal ministro dell'Interno. E così, Salvini, intercettato a margine della sua intervista al mercato di viale Papiniano a Milano, ha lanciato chiari messaggi ai pentastellati: "Il governo va avanti, mi rifiuto di pensare che ci siano ministri M5s che vogliono riaprire i porti all'immigrazione clandestina. Abbiamo lavorato bene per un anno, perché dovremmo cambiare opinione. Se mi lasciate firmo per la castrazione chimica e raggiungo gli Alpini", in raduno a Milano. Salvini poi è tornato sul tema immigrazione, e ha aggiunto: "Faccio notare che quando si apre un mezzo varco agli sbarchi, aumentano le partenze e tornano i morti". Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev Leggi anche: Il mercato delle liste: Salvini e Lega, obiettivo 41%