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Angelo Ciocca e la scarpa contro Pierre Moscovici. Il francese: "Fascista". E Salvini e Giorgetti lo gelano

"È un provocatore, è un fascista". Così Pierre Moscovici, commissario dell'Unione Europea agli Affari economici, ha definito Angelo Ciocca, ai microfoni della radio francese Europe 1. La frase fa riferimento a quanto accaduto ieri, 23 ottobre: l'eurodeputato aveva risposto alla bocciatura della manovra da parte dell'Ue, imbrattando le carte di Moscovici con la propria scarpa. Un gesto che ha subito non poche critiche. In primis, a distanziarsi dal comportamento del politico, ci ha pensato la Lega: "L'Europa non la cambiamo con le provocazioni" è intervenuto Matteo Salvini, mentre il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti ha fatto appello alla "serietà".   Leggi anche: Il gesto di Ciocca che indigna la Lega A nulla sono servite le motivazioni di Ciocca che ha spiegato a La Stampa: "La mia scarpa? Era contro l'Ue che ci calpesta". Moscovici si è rifiutato di stringere la mano al leghista, ribadendo la propria posizione anche sul suo profilo Twitter: "L'episodio della scarpa made in Italy è grottesco. In un primo momento si sorride e si banalizza perché è ridicolo, poi ci si abitua a una sorda violenza simbolica e un giorno ci si sveglia con il fascismo. Restiamo vigili! La democrazia è un tesoro fragile".  L'épisode de la « chaussure made in Italy » est grotesque. Au début on sourit et on banalise parce que c'est ridicule, puis on s'habitue à une sourde violence symbolique, et un jour on se réveille avec le fascisme. Restons vigilants! La démocratie est un trésor fragile— Pierre Moscovici (@pierremoscovici) 24 ottobre 2018

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