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L'aria che tira, volano insulti tra Alan Friedman e Alessandra Mussolini: "Cafona", "povero str**"

Volano stracci a L'aria che tira tra l'europarlamentare del Ppe, Alessandra Mussolini, e il giornalista Alan Friedman non appena in studio si discute del caso della mensa di Lodi. Lo scontro parte dal commento di un operaio licenziato da poco che sul caso di Lodi ha detto: "La legge deve essere uguale per tutti". La Mussolini si dice d'accordo, ma subito arriva la frecciatina di Friedman: "Certo che è d'accordo, lei è la nipote di un dittatore statalista". La Mussolini risponde immediatamente: "Io non lo sento proprio, né lo vedo" e piazza in faccia al giornalista il suo dito medio. Leggi anche: Friedman contro Francesca Donato: "Lei signora non capisce un tubo di economia" In studio il clima si surriscalda quando tutti si dicono d'accordo con la Mussolini sul caso di Lodi, non con Friedman che ovviamente sbrocca: "Non scendo a livelli bassi con gli interlocutori, che non sono informati. L'Italia che amo e che conosco è un Paese di solidarietà". La Mussolini sopraggiunge, accusa Friedman di aver insultato l'operaio: "Lei sta facendo la cafona - tuona Friedman - per non farmi finire di parlare?". La Merlino cerca di placare gli animi, ormai però è tardi: "Io mi sento offeso solo dalle persone che stimo", dice Friedman. "Povero stronzo", chiosa la Mussolini. In studio cala un gelo imbarazzante, Friedman chiede spiegazioni, la Mussolini fa melina: "No, ho detto 'povero sciocco'". Il dibattito però riprende, Friedman riattacca con la storia dell'Italia e della solidarietà, la Mussolini a quel punto ribatte: "Ma perché non te ne torni in America? Stai in Italia rompere le cose, ma tornatene in America".

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