Immigrati, la proposta di legge di 176 parlamentari: diritto di voto con 5 anni di residenza
Altro che Ius soli. La sinistra italiana vuole dare diritto di voto agli immigrati, comunitari ed extracomunitari, con soli 5 anni di residenza in Italia, senza più la necessità di avere la cittadinanza o tanto meno essere nati in questo Paese. È la clamorosa accelerazione che prende spunto da un'idea di padre Alex Zanotelli, missionario pro-migranti e idolo della sinistra alternativa e terzomondista di casa nostra, e che ha portato 176 parlamentari a firmare la proposta di legge. Chi sono gli onorevoli che sognano il liberi tutti per gli immigrati? L'elenco parzialissimo lo fornisce Il Giornale: Maria Chiara Carrozza, Giuseppe Fioroni e Cecile Kyenge, Francesco Boccia e Cristian Iannuzzi, Vannino Chiti, Monica Cirinnà, Giuseppe Civati, Paolo Corsini, Gianni Cuperlo, Alfredo D'Attorre, Loredana De Petris. Con le leggi in vigore oggi, gli stranieri comunitari residenti in Italia possono votare ed essere eletti (ma non diventare sindaci), mentre quelli extracomunitari sono esclusi dal diritto. "Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native - spiegano i firmatari -, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici". Di quei cinque milioni, gli extracomunitari sono circa la metà.