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Berlusconi, il sospetto dell'antiquario: "L'ultima volta che è venuto qui..."

"Ho conosciuto Silvio Berlusconi nell’83. Me lo ha presentato Bettino Craxi quando era ancora presidente del Consiglio. Da quel momento in poi è sempre venuto. Per me era diventato come un fratello". Guido Bruschini è titolare della Bruschini Tanca Antichità in via dei Coronari a Roma, a due passi da via dell’Umiltà (prima dimora romana di Silvio Berlusconi) e dall’hotel Raphael dove alloggiava Bettino Craxi. "Amava tutto ciò che era arte, amava il bello, in particolar modo apprezzava le statue in bronzo avorio. Veniva due o tre volte a settimana, comprava di tutto ma odiava i lampadari. Parlavamo di tutto tranne che del calcio perché io ero della Lazio e lui ovviamente del Milan", dice ancora. Guido ha gli occhi lucidi mentre racconta il “suo” Berlusconi. "Ieri voleva chiudere per lutto", racconta la figlia Chiara, oggi titolare. "Ricordo quando mi disse che voleva buttarsi in politica, era il 1993 – racconta ancora Guido Bruschini – gli dissi di non farlo perché lo avrebbero distrutto ma lui non voleva rassegnarsi a questo sfacelo. Era un uomo speciale, attento ad ogni dettaglio. Ero con lui il giorno che gli telefonare dopo il la sentenza al processo Andreotti, poteva sparare a zero sulla magistratura e invece non ha detto niente. Andavamo d’accordo praticamente su tutto ma quando si trattava di stabilire il prezzo sugli acquisti litigavamo". L'ultimo ricordo? "Fu quando venne l’ultima volta, mi chiese quanti anni avevo, parliamo di quatto anni fa e io risposi 76. Lui mi guardo e mi disse: io ne ho 82. Capii che stava terminando quella gioia di vita che aveva, ebbi questa sensazione".

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