Massimo Giletti a gamba tesa su Beppe Grillo: "Frantumare il M5s dà una brutta immagine, sintomo di poca intelligenza"
Massimo Giletti entra a gamba tesa sulla faida che da giorni vede protagonisti Beppe Grillo e Giuseppe Conte. Al centro ovviamente le sorti dei Cinque Stelle: "Frantumare il Movimento dà una brutta immagine ma capisco che Grillo non può accettare il Movimento dei palazzi. A me piace chi non cambia idea, ma a volte può essere sintomo di poca intelligenza", sono state le parole del conduttore di Non è l'Arena a margine del convegno organizzato organizzato da Alis a Sorrento. E ancora più tombale: "I 5 stelle nascono con il vaffa. Ma oggi non è più quel tempo. Oggi è tempo di riflessione e di competenza. Oggi nessun partito può pensare di essere solo".
E chissà se il fondatore l'ha capito. Ieri notte il comico ha optato per un timido dietrofront nominando un comitato di sette per verificare di due statuti, quello di Grillo e quello dell'ex premier appunto. Eppure c'è chi maliziosamente vede nella decisione del fondatore un piano per far fuori Conte. Se infatti l'ex presidente del Consiglio può sfidare Grillo con la minaccia di un nuovo partito, lo stesso non può farlo con big pentastellati.
I sette "saggi" che prenderanno parte al comitato sono tutto tranne che grillini di primo pelo. "Questo - annunciava Grillo sul comitato - sarà composto dal presidente del comitato di garanzia Vito Crimi, dal capogruppo della camera Davide Crippa e del senato Ettore Licheri, dal capogruppo in parlamento europeo Tiziana Beghin, da un rappresentate dei ministri Stefano Patuanelli, da Roberto Fico e Luigi Di Maio". Insomma, nomi pesantissimi.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev