Mario Monti, bacio della morte a Mario Draghi: "Auguri con tutto il cuore", cosa spunta tra le sue mani
"Auguri dal profondo del cuore". A Mario Draghi mancava solo il "bacio della morte" di Mario Monti, l'ultimo premier tecnico prima dell'attuale, ex governatore della Bce. Come andò a finire tra 2011 e 2013 si sa: acclamato come salvatore della Patrio, come Draghi, il professore esordì con l'appoggio di quasi tutto l'arco parlamentare (Giorgia Meloni fondò Fratelli d'Italia proprio in risposta a quel governo di unità nazionale) salvo perdere i pezzi a pochi mesi dalle elezioni, anche a causa delle politiche draconiane, i tagli, gli esperimenti di macelleria sociale nel nome del "risanamento". Questa, forse, è l'unica diffedenza di partenza: se Monti doveva stringere la cinghia, Draghi dovrà allargare le tasche per far entrare i 200 miliardi europei, ma soprattutto usarli bene senza cedere a mancette e prebende dal sapore d'urna che fin qui avevano caratterizzato, secondo molti critici, il governo di Giuseppe Conte. E qui viene il difficile.
"Credo sia una felice circostanza quella di trovarci qui, in questo momento, con un uomo di questa personalità e carisma alla guida del Paese con una formula di unità nazionale", ha spiegato Monti, senatore a vita, intervenendo in aula. In mano, il bocconiano ha uno smartphone usato, pare, come "gobbo" per leggere i passaggi cruciali del discorso appena ascoltato. "Non c'è sovranità nella solitudine, c'è solo l'inganno di ciò che siamo, nell'oblio di ciò che siamo stati e nella negazione di quello che potrebbe essere". Il tono è tetro e vagamente meccanico, come abbiamo imparato a conoscerlo in Parlamento ma soprattutto in tv. Come augurio, non è il massimo dell'entusiasmo.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev