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Red Bull Murone, le ragazze del volley in festa a Milano

È stato un muro da tre punti a chiudere la prima edizione del Red Bull Murone. E non poteva finire in un modo migliore, almeno per il simbolo che questo fondamentale ha rappresentato per tutto il corso del torneo. Le ragazze del team Atletiche Ma Non Troppo hanno strappato al quinto set una vittoria ribaltando il parziale che le vedeva sotto di un punto rispetto al team Torino 2015. Ma proprio grazie alle nuove regole lanciate dall'innovativo format creato da Red Bull, l'ultimo tocco ha permesso di ribaltare il risultato e regalare loro la vittoria. Il percorso per arrivare alla finale è stato lungo e intenso visto che più di 100 ragazze si sono date battaglia ai piedi del Castello Sforzesco. Nella suggestiva piazza del Cannone di Parco Sempione a Milano un vero e proprio campo da pallavolo ha ospitato dodici team di ragazze di età compresa tra i 16 ai 21 anni. Sul taraflex si è assistito a scambi combattutissimi, a colpi spettacolari e si è accettato di veder assegnati 3 punti sul muro diretto e sull'ace, come dettano le regole di Red Bull Murone. Gioco veloce, cambi volanti, i tre metri che si annullano e time out solo per necessità mediche in un campo dalle misure regolari, questi gli asset e le indicazioni da tener presenti. Al fianco del campo centrale, svettava un'altra rete dove la social community di Pallavolisti Brutti ha proposto giochi e allenamenti speciali per riscaldare i due fondamentali protagonisti del torneo: battuta e muro. La special trainer dell'evento è stata Rachele Sangiuliano, ex giocatrice della Nazionale Italiana di pallavolo e oro ai Mondiali di Germania 2002, che ha dispensato preziosi consigli alle giocatrici. "Trovo questo format assolutamente stimolante - ha commentato l'ex azzurra -. Il muro è l'azione più spettacolare del volley e creare un torneo per esaltarlo è perfetto. Inoltre la formula dei cinque minuti a set rende il gioco più veloce e permette a tutti di divertirsi senza dover aspettare tempi troppo lunghi. La pallavolo è uno sport che non funziona a tempo, quindi inserire questa variabile aggiunge la giusta adrenalina e ti permette di mettere l'accento su aspetti nuovi anche per una squadra abituata ad affrontare i match".

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